Saluto alla bandiera prima di iniziare le lezioni a scuola, i social si scatenano: “la scuola non è una caserma”, “salutare prima l’insegnante”. Tu cosa ne pensi? VOTA IL SONDAGGIO

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La proposta di salutare la bandiera italiana come si fa con quella statunitense negli States è del Consigliere del Ministro Sangiuliano, Francesco Giubilei. Proposta che ha fatto tanto dibattere sui social, al punto che un nostro post ha superato i 400 commenti in poco più di qualche oretta dall’inserimento.

Molti docenti hanno commentato accogliendo tiepidamente la proposta e ritenendo prioritario rivolgere il saluto innanzitutto verso i docenti stessi, il personale e i compagni.

Silvia Gaia, infatti, commenta: “Salutare docenti e compagni con un ” buongiorno”, questo deve essere l’obbiettivo, altro che la bandiera!!! Già in terza Primaria hanno perso la buona educazione del buongiorno, grazie, prego, scusa…

Anche Maria Antonietta è sulla stessa lunghezza d’onda “questo è ciò che si deve perseguire. Mancano le più elementari norme di educazione”.

Donatella si spinge oltre e fa una controproposta “prima di entrare a scuola pulire dove si è sporcato (carte, contenitori, mozziconi di sigaretta) questo sarebbe un comportamento degno di un buon cittadino. Altro che saluti.” Intervento che pone ancora una volta l’accento sulla questione “buona educazione”.

Molti, invece, hanno confuso il saluto della bandiera con la vita da caserma.

Fabiola sintetizza “la scuola non è una caserma”.  Grazia concorda, sebbene veda utile “reintrodurre la Naia … per insegnare un pochino di disciplina rispetto educazione, anche sei mesi ragazzi irrispettosi viziati e arroganti sia con gli insegnanti che con i genitori, dove tutto è concesso senza limiti”.

Francesco sintetizza quella confusione tra saluto alla bandiera e “caserma” che ha caratterizzato alcuni messaggi. “La scuola non è una caserma – scrive – Date alla scuola quello che è della scuola e all’esercito quello che è dell’esercito”, di cesariana memoria.

Paola, evidentemente appartenendo ad un’altra generazione, ricorda di aver “fatto il giuramento entrando in ruolo e proprio davanti alla bandiera. La Bandiera rappresenta il proprio Paese. Quando la vediamo alzarsi vincente nei vari sport ci emozioniamo, non vedo dove stia il problema”. Una pratica quella del giuramento dei dipendenti pubblici non più in uso, ma che forse al tempo dava maggiore consapevolezza sul ruolo di pubblico ufficiale, tanto evocato a volte dai docenti, che si andava a ricoprire.

Daniela interviene con un commento un “po’ giù di morale”, “La scuola italiana deve sperare di non vedere la bandiera bianca sventolata da noi docenti, ma ci siamo quasi davvero…

Infine, Veronica invoca la famiglia finlandese andata via dall’Italia a causa del sistema scolastico vigente. “Questo sarebbe il primo intervento da fare?”

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