Sale da 700 a 1.000 euro il “minimo vitale” sotto il quale non si possono pignorare le pensioni

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Sale da 700 a 1.000 euro il “minimo vitale” sotto il quale non si possono pignorare le pensioni. Una vittoria per i debitori più deboli e anziani, a scapito dei creditori, soprattutto gli investitori attivi nelle cartolarizzazioni di crediti deteriorati.

Lo prevede un emendamento del M5S, a prima firma della senatrice Agnese Gallicchio, al dl Aiuti bis che introduce ‘modifiche al limite di impignorabilità delle pensioni’.

 “Le somme da chiunque dovute a titolo di pensione, di indennità che tengono luogo di pensione o di altri assegni di quiescenza, non possono essere pignorate per un ammontare corrispondente al doppio della misura massima mensile dell’assegno sociale, con un minimo di 1.000 euro”, si legge nell’emendamento

Finora il cosiddetto “minimo vitale”, per i pensionati morosi e soggetti a pignoramenti era 702,42 euro: una soglia pari a 1,5 volte il valore dell’assegno sociale che è di 468,28 euro.

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