Rosso, verde, niente? Lettera

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Inviata da Tullio Aebischer – In merito all’articolo sull’uso di quale colore per la correzione dei compiti, l’uso del verde può apparire meno impattante e quindi doverci dare meno importanza e attenzione. L’obiettivo del colore è di evidenziare l’errore per cui il fine di una verifica, dal punto di vista cromatico, è quello di non avere nessun segno rosso.

Ovviamente, l’eventuale indicazione del segno rosso allo studente deve essere preceduta dalla correzione collettiva di tutti gli esercizi dati alla verifica o per casa in modo che nella visione della verifica a tu per tu col docente, lo studente abbia la giustificazione dell’errore: arriva al confronto già conscio di quello che ha scritto.

Il rosso è un comune colore di allerta e ritengo che così debba essere per focalizzare l’attenzione, per guidare lo studente al miglioramento. Questo tipo di approccio deve essere preceduto dall’esposizione del docente sul significato della correzione che svolge. Una correzione che molte volte viene considerata dagli studenti e dalle famiglie, specie in matematica, solo per i risultati mentre ritengo molto importante anche la parte di formalizzazione e chiarezza espositiva. Correzione che deve essere una guida al miglioramento, alla documentazione delle problematiche di quel momento per ciò che si è fatto e non per ciò che si è come persona.

Ritengo l’uso del rosso educativo se e solo se vi è stato un “contratto didattico” esplicito sul significato di quel rosso e se l’esercizio e la verifica scritta diventino una normale attività di discussione in classe: errore come risorsa per il miglioramento di tutti e non come chiusura. Inoltre, dal punto di vista educativo la realtà è fatta di segnalazione di errori come sulla rete dove le cose che non funzionano sono indicate in rosso o i segnali stradali di pericolo.

Un ultimo pensiero mi sovviene è che questa questione del rosso non sia un tentativo (?) di depotenziare la figura del docente e del suo potere. Anche qui bisogna iniziare a veicolare la vera funzione del docente che è lì per aiutare a migliorare con la sua professionalità e giudica con criterio quello che fa lo studente, non si alza la mattina e per schiribizzo da voti alti o bassi o mette note.

“Uso qualsiasi cosa, l’importante è far notare l’errore”, il dibattito sulla penna verde divide i docenti: “L’espressione di soddisfazione degli alunni è impagabile”

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