Rondolino definì insegnanti “capre deportate”, sanzionato si difende: non si fa nulla contro chi incita all’odio

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Ieri abbiamo dato notizia di un comunicato inviato dai Partigiani della Scuola Pubblica che informavano dell’ammonimento ricevuto dall’ex collaboratore di Massimo D’Alema da parte dell’ordine dei giornalisti del Lazio.

Cosa è accaduto

Fabrizio Rondolino, giornalista e blogger,  nonché molto attivo anche nei social network, durnate le proteste dei docenti del Sud contro i criteri di mobilità della Buona scuola, aveva commentato gli avvenimenti con toni molto polemici.

Tra le frasi oggetto di attenzione da parte prima dei tribunali poi dell’Ordine dei giornalisti, ricordiamo le seguenti, riportate dal comunicato dei PSP:

“Capre deportate”
“Ma perchè la Polizia non riempie di botte gli insegnanti e libera il centro di Roma?”
“Se mia figlia avesse come insegnante la sindacalista pazza di Porta a porta domani andrei a scuola con un fucile mitragliatore”
” Semianalfabeti”
“Se gli insegnanti del sud conoscessero l’italiano, capiremmo che vogliono”
“Non vogliono farsi valutare, perchè valgono poco”

Rondolino ammonito

Secondo quanto riporta lo stesso giornalista sulla propria pagina facebook, “tre anni fa un’insegnante ha presentato un esposto all’Ordine e una denuncia alla Procura di Lamezia Terme contro alcuni miei tweet fortemente polemici sulle manifestazioni contro la legge “Buona Scuola”. Il Terzo Collegio del Consiglio Territoriale di Disciplina del Lazio e la Procura di Lamezia hanno archiviato le denunce, ma l’insegnante ha ritenuto di presentare un secondo esposto. E il Secondo Collegio, più attento del Terzo all’integrità morale della categoria, mi ha condannato lo scorso 3 luglio alla pena dell’Avvertimento (qualunque cosa questo significhi) perché i miei tweet “risultano lesivi dei diritti fondamentali delle persone”.”

La protesta

Il giornalista, però, non ci sta e pubblica un post di protesta contro la decisione dell’OdG.

“Due o tre quotidiani nazionali pubblicano regolarmente titoli e articoli che incitano all’odio razziale, all’omofobia, alla xenofobia, mentre un altro quotidiano è impegnato nella distruzione sistematica delle vite di chi ha ricevuto un semplice avviso di garanzia, ma non mi risulta che l’Ordine sia mai intervenuto: e per fortuna, perché l’articolo 21 della nostra Costituzione non è, o non dovrebbe essere, un dettaglio trascurabile. O forse l’Ordine non interviene perché la xenofobia e il giustizialismo sono parte costituente del programma di governo?

Non conosco i miei giudici (non so se abbiano mai scritto un articolo), non ho risposto alla loro convocazione, non presenterò ricorso, e francamente dell’Ordine dei giornalisti me ne infischio: però sono contento che i principi deontologici della professione siano al sicuro.”

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