Roger Federer dottore in lettere ad honorem. La sua lectio magistralis agli studenti: “Talento, tenacia e saggezza per avere successo”

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Roger Federer non ha solo ricevuto una laurea ad honorem in lettere dal Dartmouth College, ma ha anche tenuto una vera e propria lezione di vita agli studenti nel suo discorso.

Uno dei più grandi tennisti di tutti i tempi ha saputo coniugare il proprio sport con metafore e insegnamenti profondi e universali.

Partendo dal colore verde dell’erba, sua superficie di gioco preferita, Federer ha subito sdrammatizzato sul suo “ritiro” dal tennis professionistico, preferendo la parola “laurea” per descrivere la fine di quella fase e l’inizio di una nuova. Un passaggio che accomuna lui agli studenti, entrambi alle prese con scoprire cosa li attenderà dopo la conclusione di un ciclo importante.

Il cuore del discorso si è incentrato su tre grandi lezioni che il tennis, e più in generale lo sport, può insegnare. La prima è che il “senza sforzo” è un mito da sfatare. Nonostante il talento, il successo richiede sempre un duro lavoro costante per migliorarsi e superare gli avversari.

La seconda lezione riguarda il fatto che un singolo punto è solo un punto, ma durante il gioco è la cosa più importante al mondo. Saper resettare la mente dopo ogni scambio, concentrandosi unicamente sul punto successivo con intensità e chiarezza mentale, è fondamentale.

Infine, Federer ha trasmesso l’insegnamento che nella vita si vincerà e si perderà, esattamente come in una partita di tennis. L’importante è saper accettare le sconfitte e i momenti negativi senza farsi sopraffare dallo sconforto, mantenendo l’energia positiva e la determinazione per continuare a lottare. Essere “padroni dei momenti difficili” è il vero tratto dei campioni.

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