Roberto Vecchioni: “Non ho paura di niente perché ho fatto il liceo classico. Chi lo frequenta sa tante cose, le uniche che servono nella vita”

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“Di tutto quello che ho fatto nella mia vita, la cosa più bella è stata insegnare greco e latino”. Con queste parole Roberto Vecchioni ha incantato la platea del liceo classico Arnaldo di Brescia, ripercorrendo la sua esperienza di docente e sottolineando l’importanza degli studi classici.

L’incontro, come segnala il Corriere della Sera, organizzato dalla scuola nell’ambito di un progetto dedicato agli ex studenti e docenti, ha assunto i toni di una vera e propria lezione di vita, tra letteratura, arte e filosofia. Intervistato da una studentessa, Vecchioni ha rievocato con affetto gli anni trascorsi all’Arnaldo: “Vedo ancora alcuni miei studenti di allora, sono stati anni molto belli. Quelle delle lezioni erano ore selvagge”.

“Il liceo classico è armonia”

“Non ho paura di niente perché ho fatto il liceo classico”, ha affermato con convinzione il cantautore. “Chi lo frequenta sa tante cose, le uniche che servono nella vita”. Una dichiarazione d’amore per un percorso formativo che, a suo dire, offre una visione completa e armoniosa del mondo. “Il liceo classico è armonia”, ha ribadito Vecchioni, “niente è indifferente, tutto ha senso e trova il proprio posto nel mondo”. Una critica, invece, è stata rivolta agli altri percorsi di studio, spesso intrapresi con la fretta di trovare subito un lavoro, a discapito di una solida formazione culturale. “Senza una formazione classica manca gran parte del senso dell’esistenza: lavori ma non sai perché, sai come fare qualcosa ma non sai perché la fai”. Citando Epitteto, Vecchioni ha poi ricordato l’importanza della padronanza di sé come via per la libertà: “Nessuno è libero se non è padrone di se stesso”.

Un elogio al liceo classico e al pensiero critico

Non solo Roberto Vecchioni, anche altri illustri personaggi si sono spesi per il liceo classico. Un caso, ad esempio, è quello del matematico Piergiorgio Odifreddi. Prendendo spunto dal Nobel per la fisica assegnato a Giorgio Parisi, Odifreddi ha evidenziato come l’eccellenza non sia prerogativa esclusiva di un unico percorso formativo. “Premi Nobel italiani per la letteratura, come Quasimodo e Montale, provenivano da percorsi diversi”, ha ricordato il matematico, sfatando così il mito della superiorità della formazione classica come unica via per il successo intellettuale.

Nonostante ciò, Odifreddi ha ribadito il valore del liceo classico, definendolo un percorso formativo che insegna “cosa serve per non essere servi”. Secondo il matematico, lo studio dei classici fornisce gli strumenti per una comprensione più profonda dell’essere umano, preparando gli studenti ad affrontare le sfide della vita con maggiore consapevolezza. La formazione, a suo avviso, offre una solida base culturale e intellettuale, indispensabile per sviluppare un pensiero critico e analitico.

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