Ritorno in classe, Speranza: “Serve medico a scuola, non possiamo lasciare soli presidi e docenti”

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”Non possiamo sbagliare sulla scuola e ogni provvedimento, ogni sacrificio chiesto, anche con quest’ultimo  provvedimento sulla chiusura delle discoteche, è fatto pensando alla riapertura delle scuole che segnerà la vera fine del lockdown”.

”Non possiamo sbagliare sulla scuola e ogni provvedimento, ogni sacrificio chiesto, anche con quest’ultimo  provvedimento sulla chiusura delle discoteche, è fatto pensando alla riapertura delle scuole che segnerà la vera fine del lockdown”.

Così Roberto Speranza in un colloquio con Repubblica, nel quale aggiunge che ”da ministro della Salute ho molto a cuore la ricostruzione di un rapporto strutturale tra scuola e sanità. Nel 1961 è stata approvata una norma sulla medicina scolastica, poi sparita negli anni 90 nella fase dei tagli. Ora va recuperato, non possiamo lasciare soli presidi  e insegnanti. Il rapporto tra dipartimenti di prevenzione e istituti,  il radicamento e la forza dei medici di medicina generale sarà il primo passo in questa direzione”.

Sull’aumento dei contagi, Speranza afferma che ‘‘il quadro italiano è  decisamente migliore di quello della maggior parte dei paesi europei,  oggi meno di 500 casi contro i 3000 di Francia e Spagna. Ma la tendenza alla ripresa dei contagi deve farci rialzare, senza  allarmismi, il livello di attenzione per non vanificare il vantaggio  accumulato grazie al sacrificio di tutti. Gli ultimi provvedimenti,  come i tamponi per chi rientra dai Paesi a rischio, vanno in questa  direzione. Intensificheremo l’uso di quelli rapidi, fino ad ora ne è  stato validato uno. L’auspicio è che arrivino presto sul mercato molti altri test, li diffonderemo il più possibile. Questo ci aiuterà nella velocità della diagnosi. Stiamo considerando anche l’ipotesi di test salivari”.

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