Ritorno in classe, Speranza: “Ricostruire rapporto tra scuola e sanità. Presidi e docenti non devono essere lasciati soli”
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, nelle sue comunicazioni in Aula al Senato sulle misure di contenimento per limitare la diffusione del coronavirus.
“L’apertura delle scuole in sicurezza è, a mio avviso, la partita più importante. Senza la riaperture di tutte le scuole non saremo mai completamente fuori dal lockdown. Riguarderà circa 10 milioni di persone, è una delle attività a maggior rischio e per questo dobbiamo concentrare su questo ogni attenzione con il monitoraggio nei mesi successivi. Dobbiamo tenere un livello di monitoraggio e il personale scolastico sarà sottoposto a indagine sierologica”.
Speranza ha invitato i parlamentari a “non abbassare la guardia” e a non dividersi “sulle misure inevitabili di indossare la mascherina, mantenere il distanziamento sociale e igienizzare le mani”.
Stato di emergenza, Speranza: “Nessuna decisione presa, il Parlamento sarà protagonista”
Stato di emergenza prorogato, le ripercussioni sulla scuola
Sottolineando, anche una volta, che lo stato di emergenza non significa lockdown, proviamo a capire quali possono essere le ripercussioni sul mondo della scuola.
Lo scopo della proroga dello stato di emergenza è consentire al governo di varare misure urgenti come i Dpcm senza passare per il Parlamento e per la Protezione Civile di acquistare mascherine o ciò che altro occorre bypassando procedure di gara o concorsi.
Giovedì 9 luglio il commissario per l’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri, ha annunciato che per aprire le scuole servirà acquistare dieci milioni di mascherine al giorno. Non solo, potrebbe comportare, tra le altre cose, anche la proroga del ricorso allo smart-working. Dubbi anche sulle procedure concorsuali, in particolare per quella del concorso straordinario prevista per l’autunno, ma molto dipenderà dall’evoluzione del quadro epidemiologico.
Per passare dalle parole ai fatti, serve una nuova delibera del Consiglio dei ministri, dopo quella del 31 gennaio 2020, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 1° febbraio 2020 n. 26, che aveva dichiarato per sei mesi lo stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili.
Quando uno stato di emergenza ha termine, serve una ulteriore delibera del Consiglio dei ministri per prorogarla o per chiuderla, con un ritorno alla normalità e alle procedure ordinari.
Due milioni di test sierologici per docenti e Ata. I kit entro il 10 agosto. Il bando di gara [PDF]
Ritorno in classe: mascherine, distanziamento e medico scolastico. Il Cts risponde. SCARICA PDF
Leggi anche
Ritorno in classe, Azzolina: in arrivo specifico protocollo di sicurezza per la riapertura
Azzolina: al via formazione del personale scolastico su digitale. Presto linee guida su Dad
Ritorno in classe: ecco quando dovrà essere indossata la mascherina