Ritorno in classe, il Tar sospende l’ordinanza della Regione Campania. Scuole aperte già da martedì 11 gennaio. TESTO ORDINANZA [PDF]
Il Tribunale Amministrativo della Regione Campania ha accolto il ricorso del Governo e di alcuni cittadini contro l’ordinanza n.1/2021 della Regione Campania che stabiliva lo stop alle lezioni in presenza, fino al 29 gennaio, per le materne, elementari e medie.
Il presidente della quinta sezione del Tar Campania Maria Abbruzzese, accogliendo il ricorso presentato da alcuni genitori difesi dagli avvocati Luca Rubinacci e Giacomo Profeta, ha sospeso infatti l’esecutività dell’ordinanza nella parte in cui si rinvia al 29 gennaio il rientro nelle scuole dell’infanzia, elementari e medie, e ha fissato per la trattazione collegiale la camera di consiglio dell’8 febbraio.
Già da domani mattina, martedì 11 gennaio, in Campania saranno riaperte le scuole dell’infanzia, primarie e medie per le quali l’ordinanza regionale prevedeva la didattica a distanza, così come i servizi per l’infanzia quali gli asili nido.
La decisione del Tar: cosa dicono i giudici
ORDINANZA ricorso genitori [PDF]
L’ordinanza 1/2022 firmata da Vincenzo De Luca è una misura che non “sottende una compiuta valutazione di adeguatezza e proporzionalità” anche perché “la regione Campania” non è “classificata tra le zone rosse e dunque nella fascia di maggior rischio pandemico e che il solo dato dell’aumento dei contagi nel territorio regionale, neppure specificamente riferito alla popolazione scolastica e peraltro neppure certo e la sola mera possibilità dell’insorgenza di gravi rischi, predicata in termini di eventualità, non radicano per sé solo la situazione emergenziale, eccezionale e straordinaria, che, in astratto, potrebbe consentire la deroga alla regolamentazione generale”.
Con queste motivazioni il giudice ha accolto il ricorso degli avvocati Giacomo Profeta e Luca Rubinacci che si sono opposti all’ordinanza del presidente De Luca per conto di una coppia con due figli minori. E ancora il giudice scrive che “non risulta peraltro alcun focolaio né alcun rischio specificamente riferito alla popolazione scolastica, generalmente intesa” e a ulteriore sostegno della complessiva “non ragionevolezza della misura, non risulta siano state assunte misure restrittive di altre attività” e si si concentra invece “sulla sola frequenza scolastica rispetto alla quale, difformemente dalle scelte legislative, è stata privilegiata l’opzione zero”.
E non basta appellarsi “alle difficoltà del sistema sanitario regionale, lungi dal giustificare l’adozione della misura sospensiva, dimostrano piuttosto la carente previsione di adeguate misure preordinate a scongiurare il rischio, ampiamente prevedibile, di collasso anche sul sistema dei trasporti; con la conseguente confermata impossibilità di qualificare contingibile una misura dichiaratamente volta ad evitare un pericolo ampiamente prevedibile solo a voler considerare il recente passato”.
Accolto anche il ricorso del governo
La Quinta sezione del Tribunale Amministrativo Regionale della Campania ha accolto anche l’istanza cautelare presentata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dai Ministeri dell’Istruzione e della Salute e, contestualmente sospeso, anche in questo caso l’ordinanza con la quale la Regione Campania ha disposto la didattica a distanza in tutte le scuole del territorio per criticità legate alla pandemia da Sars-Cov-2. La trattazione collegiale è stata fissata per l’8 febbraio prossimo.
Botta e risposta Bianchi-De Luca
Il ricorso del Governo è arrivato dopo le parole del ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi che, al TG3, aveva definito l’ordinanza emanata il 7 gennaio “illegittima”: “La scelta della Campania? Sbagliata e illegittima. I nostri tecnici stanno trovando il modo di impugnare questa norma”.
Il presidente della Regione Campania, su La Repubblica, invece, aveva difeso il provvedimento varato: “Non abbiamo chiuso proprio niente. Al di là di ideologismi e parole al vento, il motivo del contendere è solo questo: Dad per tre settimane per le medie e le elementari, per consentire una più vasta vaccinazione infantile e per scavallare il picco di contagi previsto per gennaio”.
Sasso: “Il governo impugnerà tutte le ordinanze inopportune”
“La norma consente la chiusura delle scuole in determinati territori circoscritti qualora la situazione lo preveda. Qualora la situazione non lo preveda, a differenza dell’anno scorso, questo Governo impugnerà le ordinanze laddove non le ritenga opportune”. Così il sottosegretario all’Istruzione, Rossano Sasso (Lega), in visita al liceo scientifico Salvemini di Bari in occasione della riapertura delle scuole dopo la pausa natalizia.