Ritorno in classe, Sasso: “Legittimo il ricorso contro De Luca. Scuola in presenza è priorità. FFP2 e aerazione, ecco la mia posizione” [INTERVISTA]

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Riaprono le scuole in tutta Italia, ad eccezione di quelle in Comuni o Regioni che hanno prorogato la ripresa delle lezioni. Infuria la polemica con il governo che ha deciso di appellarsi contro l’Ordinanza emanata dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.

A Orizzonte Scuola interviene il sottosegretario all’Istruzione, Rossano Sasso.

La scuola rimane in presenza. Sottosegretario Sasso, lei è stato sempre molto duro sull’argomento. Scuola in presenza, dunque, senza se e senza ma?

“La scuola in presenza è una priorità del Governo e di tutto il Paese, ma la formula ‘senza se e senza ma’ non rispecchia la realtà delle cose. La decisione di rispettare il calendario scolastico come programmato è stata presa in base alle indicazioni delle autorità sanitarie, ai dati di cui disponiamo su contagi e quarantene e agli ingenti stanziamenti che in questi mesi sono stati erogati per aiutare le scuole ad avere standard di sicurezza più elevati. Siamo stati pragmatici, non ideologici”.

A chi dice che aumenteranno i contagi cosa risponde?

“Saremo ovviamente attenti all’andamento della pandemia e rispetteremo le indicazioni che arriveranno dalle autorità sanitarie. Ma non dimentichiamoci che, purtroppo, i contagi si sono moltiplicati proprio nelle settimane in cui le scuole erano chiuse per le vacanze”.

Il governo impugna Ordinanza della Campania. Condivide questa decisione?

“C’è una norma che indica chiaramente dove e come si può ricorrere alla didattica a distanza. Mi sembra assolutamente legittimo e condivisibile che il Governo tuteli i cittadini quando qualcuno sconfina rispetto a quello che la legge gli consente di fare”.

I dirigenti scolastici, tra personale non vaccinato, positivi e quarantene, si sentono lasciati “soli”. Cosa gli direbbe?

“Abbiamo sempre mostrato grande capacità di ascolto in questi mesi complicati e seguiteremo ad essere attenti a tutte le richieste. Tanti dirigenti scolastici lamentano difficoltà ed è anche comprensibile: cercheremo di supportarli con tutte le risorse che abbiamo, materiali e umane. Ma ci sono anche tantissimi dirigenti che, con grande umiltà e spirito di servizio, hanno lavorato in silenzio per la propria comunità scolastica, utilizzando le risorse messe a disposizione dal ministero dell’Istruzione e migliorando la sicurezza nei propri istituti. Porto ad esempio la professoressa Gesmundo del Liceo “Salvemini” di Bari, che ho appena visitato: con i fondi ministeriali ha fatto installare dispositivi di aerazione e ventilazione nella propria scuola, con il plauso di studenti, insegnanti e lavoratori”.

Sui sistemi di aerazione, la Lega ha sempre puntato, ma ci sono poche scuole attrezzate. Che fare?

“Ci sono esempi virtuosi in tutta Italia e per fortuna si stanno moltiplicando. Sicuramente si può fare di più e meglio: siamo sempre in attesa che il Cts inserisca questi dispositivi nelle linee guida ufficiali. Come Governo puntiamo a trovare nuove risorse da destinare a questo tipo di interventi, ma sono poi le singole scuole e gli enti locali, in qualità proprietari degli edifici, a dover puntare con decisione su tali strumenti, che dove sono utilizzati stanno dimostrando grande efficacia”.

Mascherine FFP2 per tutto il personale scolastico. È d’accordo?

“Più dispositivi di sicurezza ci sono nelle scuole e meglio è. La struttura commissariale del generale Figliuolo sta già lavorando in tal senso grazie a nuovi stanziamenti ed è un supporto che accogliamo con grande favore”.

La didattica a distanza ha reso possibile mantenere il servizio scolastico durante la prima fase dell’emergenza. Perché non può farlo anche adesso?

“La didattica a distanza è stata importante in una determinata fase, ma non può rappresentare la normalità: la scuola si fa in presenza, con il contatto quotidiano con professori e compagni. Molti dei nostri docenti non sono stati formati per la Dad e non dobbiamo dimenticare che i ragazzi rischiano una china pericolosa fatta di tossicità digitale e deprivazione culturale. Le ospedalizzazioni di tipo neuropsichiatrico sono in costante aumento e dobbiamo porre un argine a questa deriva preoccupante”.

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