Ritorno in classe, presidi in allarme: diversi docenti e Ata positivi o in quarantena. Rischio cattedre scoperte

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La Sicilia ha deciso per il posticipo al 10 gennaio, ma la situazione nella Regione è critica. Oltre 6mila casi nelle ultime 24 ore, tamponi che iniziano a mancare, tracciamento saltato e zona arancione molto vicina: il 17 o il 24 gennaio sarà sancito il passaggio con lo stesso Musumeci che lo reputa “inevitabile”.

Sul fronte scuola i presidi sono sempre più preoccupati e già molti di loro, in autonomia, avevano deciso per il posticipo. Le loro caselle di posta istituzionale sono piene di messaggi di genitori che segnalano positività.

Una dirigente di un istituto comprensivo di Palermo, segnala La Repubblica, afferma di aver avuto dal 31 dicembre più di 15 segnalazioni, addirittura il 3 gennaio ben 7. La preside è sconsolata: “Siamo nelle mani del governo, ormai siamo abituati alle decisioni prese all’ultimo minuto. Mi sono ritrovata più di una volta a fare circolare alle 11 di sera per la mattina dopo”.

La preside di un istituto superiore di Mazara del Vallo è positiva e non ci sarà al rientro il 10 gennaio: “C’è un altro problema, quello della positività di docenti e Ata. Alcuni lo hanno comunicato ufficialmente, altri si riservano di farlo, essendo ancora in vacanza. Rischiamo di avere classi scoperte, ho fatto circolare un messaggio per segnalare quanto più possibili casi, ma alcuni lamentano problemi di privacy”.

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