Ritorno in classe, parla Miozzo (Cts): ecco cosa faremo in caso di contagio a scuola
Lunga intervista al Sole 24 Ore per Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts) e uno degli estensori delle linee guida dell’Istruzione per il ritorno in classe a settembre.
“Lasciare chiuse le scuole è stata una decisione sofferta per la quale i ragazzi hanno pagato un prezzo altissimo, ma è anche stata saggia per due motivi: se avessimo riaperto a maggio si sarebbe alzato sicuramente il contagio, poi abbiamo tenuto conto del calendario scolastico italiano che prevede la chiusura a inizio giugno. Se l’anno si fosse concluso a fine luglio probabilmente avremmo preso una decisione diversa”.
Apertura scuola a settembre 2020, ecco le linee guida DEFINITIVE. PDF
MONITORAGGIO – “Monitoriamo l’andamento del virus ogni due settimane e lo faremo anche a fine agosto prima della riapertura della scuola. Se i contagi si avvicineranno allo zero come accade già in diverse Regioni si potrà valutare la possibilità di non utilizzare sempre la mascherina”.
SPAZI – “Per molti istituti sarà difficile far rispettare le distanze di un metro tra studenti. Noi siamo tecnici che danno indicazioni sulla base di valutazioni scientifiche. Bisogna dunque pianificare il rientro a scuola da adesso e sicuramente si è già in ritardo. Certo non si possono comprare 8 milioni di banchi singoli il 1° settembre”.
CONTAGIO – “Se c’è un focolaio bisognerà valutare la sua entità. Certo non chiuderemo tutte le scuole, ma quell’istituto il tempo necessario per sanificare gli ambienti e testare e tracciare tutti gli studenti e i professori che sono venuti a contatto con i positivi. Certo se il positivo è un professore che insegna in tante classi l’operazione sarà più complessa”.
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