Ritorno in classe, l’economista Giavazzi: “Nella scuola di oggi c’è un’evidente incapacità di insegnare”

Sul Corriere della Sera c’è ampio spazio per un editoriale a firma dell’economista Francesco Giavazzi. Il professore universitario si augura che nel recovery fund ci sia un capitolo dedicato alla scuola.
Per Giavazzi il governo ha sottovalutato i problemi della scuola, le ha lasciate chiuse per sei mesi, il periodo più lungo di qualsiasi altro paese nel mondo e ora pensa di aprirle il 14 settembre per richiuderla per la tornata elettorale.
“La scuola, tutte le scuole, dalle primarie alle superiori, è essenziale per ridurre le diseguaglianze, soprattutto quelle che derivano da un diverso background familiare o culturale”, scrive Giavazzi che poi aggiunge: “C’è un evidente incapacità di insegnare nelle nostre scuole. Tutte le analisi internazionali mostrano che il livello modello di apprendimento nella scuola secondaria è molto modesto”.
E non solo: “il divario tra le scuole del Nord e quelle del Sud è preoccupante. Gli alunni di alcune regioni del Nord ottengono risultati in linea con la Norvegia, Paese che è un modello nell’istruzione; Campania e Calabria invece hanno risultati inferiori alla media mondiale. E ciò nonostante i programmi scolastici siano gli stessi in tutte le regioni”.
Poi lancia alcune proposte: “Integrando lo stipendio dei docenti e vagliando il loro lavoro, occorre insegnare nelle ore in più a scuola anche l’educazione civica. Che non deve voler dire la Costituzione, ma far propri concetti fondamentali. Ad esempio, non si copiano i compiti, né si fanno fare ai genitori, i beni pubblici devono essere rispettati, lo Stato non è un ente astratto e nemico”.