Ritorno in classe, l’allarme dei medici di base: “Docenti si sottraggono allo screening, non bisogna ignorare indicazioni nazionali”

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Dal 24 agosto sono al via i test sierologici per docenti e Ata. Le attività di screening per il personale della scuola, però, non stanno funzionando come dovrebbero. I medici di medicina generale lanciano l’allarme.

All’Adnkronos, il segretario nazionale della Federazione dei  medici di medicina generale (Fimmg), Silvestro Scotti, aveva parlato di una quota non indifferente di personale scolastico che si “sottrae” al test.

A Open,il vicesegretario della Fimmg, Domenico Crisarà, rincara la dose:“C’è una quota non indifferente di docenti che rifiuta il check. Non che mi aspettassi grande entusiasmo, ma nemmeno che un terzo degli insegnanti si rifiutasse. E non mi sembra normale che una categoria come quella dei docenti, che dovrebbe essere intellettualmente superiore, non si renda conto che così facendo si ledono dei diritti costituzionali fondamentali della, come quello alla salute e all’istruzione”.

Quali possono essere le motivazioni di tale rifiuto? “La gente crede che il virus sia acqua passata, oppure che se mai si infetteranno non sarà poi niente di così grave. Certo che il governo avrebbe dovuto evitare le riaperture incondizionate, ma quello che manca davvero ai cittadini è una coscienza di comunità“, afferma Crisarà.

In realtà, però, non mancano situazioni poco chiare anche sul fronte del medico di base. Giungono alla nostra redazione diverse segnalazioni di disservizi, tra test sierologici mancanti o addirittura a pagamento (i test sono volontari e gratuiti, lo ricordiamo). 

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