Ritorno in classe, la Ministra Azzolina in difficoltà politica. Conte: “Al coordinamento ora ci penso io”

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Palazzo Chigi tiene a ribadire che non è in discussione la data di riapertura delle scuole, che sarà il 14 settembre, ma le incognite restano tante. Per questo Conte ha voluto un cambio di rotta, assumendo in prima persona il coordinamento delle attività.

“Per il governo far riaprire la scuola è un imperativo categorico. Non sono ammessi errori di alcun tipo. Dobbiamo essere assolutamente preparati. L’anno scolastico deve ripartire come stabilito. E deve ripartire in sicurezza”. 

Così Giuseppe Conte ha arringato, durante il vertice di oltre due ore, i ministri Lucia Azzolina (Istruzione), Paola De Micheli (Trasporti), Roberto Speranza (Salute), Francesco Boccia (Regioni), il commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri e il capo della Protezione civile Angelo Borrelli.

E poi: “Al coordinamento ora ci penso io, qui tutto l’esecutivo è in gioco…”. Un commissariamento – segnala Il Messaggero – della ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina e il primo passo verso un probabile rimpasto, dopo le elezioni regionali del 20 e 21 settembre (Anna Ascani o Maria Elena Boschi in pole per la sostituzione).

Non solo. Conte ha imposto la consegna del silenzio: “Ciò che ci siamo detti questa volta deve restare riservato”. Tant’è, che nessuno dei partecipanti all’inizio ha proferito parola, con una sola eccezione di merito: “Non c’è alcun timore che a causa dell’impennata dell’epidemia la scuola non possa riaprire. Questo è escluso”, ha confidato un ministro. “Alla destra – spiega ancora – è rimasto solo di sperare in un nostro fallimento sulla scuola. Va assolutamente scongiurato”.

Durante la riunione, Azzolina ha confermato che gli ingressi nelle scuole avverranno in modo scaglionato, in base a orari flessibili, che però verranno decisi dai singoli istituti in forza del principio dell’autonomia. Arcuri, invece, ha illustrato la situazione relativa ai banchi: arriveranno in tre tranche, l’ultima a ottobre. Questo permetterà di garantire il distanziamento nelle classi, che resta confermato.

Altro problema riguarda le Regioni con il governo preoccupato: “Vanno assolutamente evitate le fughe in avanti dei governatori che, a colpi di ordinanze, potrebbero creare una situazione a macchia di leopardo. L’azione per fronteggiare l’emergenza e garantire la ripartenza deve essere invece a carattere nazionale”

Le difficoltà della ministra dell’Istruzione, anche dopo le critiche piovute a seguito dell’intervista a La Repubblica, sono evidenti. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera c’è stato un confronto in video conferenza con 70 parlamentari pentastellati nel corso del quale Azzolina ha chiesto e ottenuto un comunicato di solidarietà con il quale si dice “basta al fuoco amico” e si fa quadrato intorno alla titolare.

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