Ritorno in classe, in Sicilia è caos. I sindaci: stop attività in presenza, sì alla Dad. ELENCO COMUNI [In aggiornamento]

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Situazione caotica in Sicilia. In mattinata, al termine della task force regionale, il governo Musumeci aveva deciso per la riapertura delle scuole. I sindaci dei comuni, invece, sconfessano la linea del presidente e sospendono l’attività didattica in presenza. È un vero “braccio di ferro” quello che si sta consumando in queste ore tra la Regione Siciliana e i sindaci dell’Isola.

I sindaci sono pronti a firmare ordinanze comunali per non far partire le lezioni, come ribadito dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, in qualità di presidente dell’Anci, che ha chiesto dati certi dei contagi comune per comune e di conoscere la reale pressione alla quale sono sottoposti tutti gli ospedali.

Sospensione dell’attività didattica in presenza a Catania (fino al 15 gennaio così come ha detto il sindaco Salvo Pogliese), Palermo, Messina (Dad fino al 23 gennaio come detto dal sindaco Cateno De Luca), Agrigento, Trapani, Siracusa (Dad fino al 19 gennaio). Scuole aperte a Ragusa.

NOTA BENE L’elenco è indicativo, per tutte le indicazioni ufficiali, ricordiamo ai lettori di consultare il sito internet ufficiale del proprio comune di residenza.

Le ordinanze dei sindaci sono motivate dalle circostanze di eccezionale e straordinaria necessità dovuta all’insorgenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus nella popolazione scolastica, ai sensi dell’articolo 50 del Testo unico enti locali.

Genitori minacciano ricorso al Tar

Intanto, un gruppo di genitori ha annunciato che impugnerà davanti all’autorità giudiziaria tutte le eventuali ordinanze sindacali che dovessero disporre la chiusura delle scuole dell’isola in quanto – spiegano – si tratta “di provvedimenti palesemente illegittimi visto che la legge autorizza lo stop alle lezioni solo nelle cosiddette rosse e previo parere dell’Asp”.  Del gruppo fanno parte numerosi avvocati, giuristi, professori universitari e magistrati che si riservano di sporgere anche denuncia perché vengano valutate eventuali responsabilità penali.

Rischio dimissioni per Musumeci

La situazione in Sicilia è tesa anche perché il presidente, Nello Musumeci, minaccia le dimissioni dopo che è stato votato solo per terzo nelle elezioni per i delegati per l’elezione del Quirinale. Secondo i presenti, Musumeci è uscito dall’aula contrariato e con la mano ha fatto segno di andare via.

Le parole di Musumeci e Lagalla

“Dopo un breve rinvio, ampiamente motivato da ragioni di opportunità organizzativa e sanitaria, da domani gli studenti siciliani rientreranno in classe. Nessuno nasconde le difficoltà operative alle quali, così come nel resto d’Italia, si potrà andare incontro anche in Sicilia, in relazione all’andamento della pandemia e alla estrema diffusività del virus che, per fortuna, si manifesta prevalentemente in forme cliniche blande o del tutto asintomatiche”. Così il presidente a proposito del ritorno in classe degli studenti nell’Isola.

“Anche su richiesta dell’Anci che, insieme alle rappresentanze del mondo della scuola, ringraziamo per la fattiva collaborazione, l’assessorato regionale alla Salute rafforzerà ulteriormente le operazioni di campionamento e vaccinazione della popolazione scolastica, anche di quella nella fascia 5-11 anni che, ad oggi, rimane la più scoperta in termini di immunizzazione”. Così l’assessore all’Istruzione della Regione siciliana, Roberto Lagalla, a proposito del rientro in classe domani degli studenti nell’Isola.

E ancora: “Il rientro in presenza garantisce la riaggregazione virtuosa delle comunità scolastiche, ma è nostro dovere mantenere alta l’attenzione verso l’andamento della situazione pandemica che, comunque, non trova, all’interno delle scuole, il suo maggiore punto di alimentazione, visto il rispetto delle misure di sicurezza e protezione previste, per le istituzioni educative, dalle norme nazionali e regionali”. conclude l’assessore.

Floridia: “Bene così”

“Anche in Sicilia si torna tutti a scuola in presenza, e questa è una buona notizia. Accolgo con favore il fatto che anche regione siciliana si adegui e segua le indicazioni del governo nazionale, anche alla luce di quanto avvenuto con il pronunciamento del Tar in Campania”. Così la sottosegretaria all’istruzione Barbara Floridia, senatrice M5S. “Ovviamente la riapertura deve accompagnarsi a misure specifiche per garantire una sempre maggiore sicurezza per studenti e personale scolastico: in primis il potenziamento dell’accesso ai vaccini per gli studenti e lo snellimento delle procedure dei tracciamento. Come MoVimento 5 Stelle da tempo diciamo che se si rispettano tutte le regole previste, la scuola è uno dei luoghi più sicuri: dunque bene sentire parole analoghe anche dall’assessore Lagalla, che concorda con noi su questo”. 

Casa (M5S): “A scuola si torna e nessuno deve rimanere indietro”.

“Rinviare ulteriormente il ritorno in classe delle alunne e degli alunni siciliani avrebbe significato, alla fine, creare le condizioni per ulteriori rinvii. Il riacutizzarsi della pandemia non esclude che ci siano le condizioni sufficienti per fare didattica in presenza. I contagi nell’isola – come nel resto del Paese – sono ugualmente aumentati durante tutto il periodo delle feste, quando le scuole erano chiuse. Giusto dunque un ritorno nelle aule ma con una stretta vigilanza e un rispetto delle regole. Occorrono hub vaccinali dedicati alle ragazze e ai ragazzi che vogliono immunizzarsi, mascherine ffp2 e distanziamento. A scuola si torna e nessuno deve rimanere indietro”.

Così Vittoria Casa, presidente commissione Cultura Scienza e Istruzione alla Camera.

I sindacati contrari: “Così non va”

I sindacati della scuola, così come riportiamo a parte, non sono d’accordo con la misura preventivata dal governo regionale.

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