Ritorno in classe, in arrivo “stangata”: tra corredo e libri più di 1000 euro a studente

Non solo banchi e distanziamento nelle aule. Sul fronte della scuola sta per abbattersi anche la consueta ‘stangata’ di settembre legata all’acquisto di libri e corredo scolastico.
Così il Codacons, che fornisce come ogni anno i dati ufficiali sul caro-scuola e le spese che dovranno affrontare i genitori in occasione dell’avvio del nuovo anno scolastico.
“Sul fronte dei prezzi al momento i listini di diari, astucci, zaini e materiale scolastico appaiano sostanzialmente in linea con il 2019 e rincari si registrano solo per i prodotti di fascia alta, ossia per il corredo ‘griffato’ – spiega il Codacons, che ha realizzato una prima indagine a campione analizzano le tariffe praticate da grande distribuzione, negozi e piattaforme di e-commerce – Nel 2020 il prezzo di uno zaino di marca raggiunge i 180 euro, mentre per un astuccio griffato attrezzato (con penne, matite, gomma da cancellare e pennarelli) la spesa tocca il picco di 55 euro. Altra voce che incide sull’esborso per il corredo è quella relativa al diario, che quest’anno supera i 22 euro per le marche più note”.
“L’esborso per il materiale scolastico completo raggiungerà durante l’anno scolastico 2020/2021 quota 530 euro a studente su base annua, cui va aggiunto il costo per libri di testo, altra voce che inciderà pesantemente sui portafogli delle famiglie italiane, variabile a seconda del grado di istruzione e della scuola, con la spesa complessiva a carico delle famiglie che – tra corredo e libri – può facilmente raggiungere i 1.130 euro a studente”.
Proprio sulle spese da affrontare per il nuovo anno scolastico è intervenuto il Ministero dell’Istruzione. Con una nota si precisa che “sono state stanziate ulteriori risorse che consentiranno di dare a oltre 425mila studenti meno abbienti libri gratis e dispositivi digitali che saranno forniti direttamente dalle scuole, a settembre. Un finanziamento diretto agli istituti che consente di dare subito una mano alle famiglie che sono più in difficoltà, magari proprio a causa dell’emergenza”.