Ritorno in classe, tutti i numeri sulle quarantene e Dad. Il 93% delle classi è in presenza. Bianchi: “Grosso dei contagi mentre scuole erano chiuse” [PDF e VIDEO]

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Audizione in Commissione Cultura per il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, sull’organizzazione delle attività scolastiche nell’attuale contesto di pandemia di Covid-19.

TUTTI I NUMERI AGGIORNATI (alle 12 del 19 gennaio)

“Stiamo lavorando per la scuola in presenza, si tratta di un impegno che il premier Mario Draghi ha preso con il Parlamento fin dal suo discorso di insediamento. La scuola è in presenza, perché la scuola è comunità, anche attraverso strumenti digitale, ma all’interno di una visione d’insieme”.

E ancora: “Il sistema scolastico ha reagito, malgrado la sua enorme complessità dell’organizzazione. Come Ministero monitoriamo in modo costante, tramite il SIDI, le scuole. Abbiamo un servizio di assistenza, anche tramite help desk, che supporta dirigenti scolastici e docenti”.

Poi l’annuncio: “Ad oggi, alle 12, con un grado di copertura dell’82% su 374.740 classi,  il 93,4% delle classi sono in presenza. Di questi il 13,1% con attività integrata per singoli studenti a distanza. Le classi totalmente a distanza sono il 6,6%. In termini di studenti sono in grado di copertura della rivelazione dell’81,8% su un totale di 7.362.181, gli alunni in presenza sono l’88,4%. Per l’infanzia il numero degli alunni positivi o in quarantena è il 9%, e quindi quelli in presenza sono il 91%, per la primaria gli alunni positivi o in Dad sono il 10,9%, per la Secondaria di prima e secondo grado gli alunni in dad o in didattica integrata sono il 12,5%”.

Per quanto riguarda la situazione regionale, in Piemonte l’89,4 degli studenti sono in presenza. il 90 ,7 in Friuli, l’87,4 in Emilia Romagna, l’89 in Toscana e nel Lazio, 90,2 in Campania e 90 in Puglia, 83,9 in Sicilia.

Sulle vaccinazioni: “In termini di vaccinazione, secondo i dati del generale Figliuolo, abbiamo oggi situazioni molto differenziate sui vari livelli: per i ragazzi 12-19 anni abbiamo un grado di copertura vaccinale prossimo all’85%, più basso è il livello delle primarie, proprio perché abbiamo potuto procedere con le vaccinazioni dal 25 novembre”.

E ancora: “Il picco di contagi è riconducibile quando le scuole sono chiuse. Io ho fornito i dati amministrativi, non ho i dati sanitari. L’impennata dei positivi si è avuto dal 18 dicembre. Noi avevamo fatto una simulazione, sulla base dei dati disponibili, di un raddoppio dei positivi, ma il dato è più basso. Il contagio è avvenuto quando i ragazzi erano a scuola. Hanno avuto contatti familiari, fuori dalla situazione di controllo che si può avere a scuola”.

Poi ammette: “Lungi da me l’idea di fare polemiche, però ho sentito in questi giorni proporre come stime che non avevano base numerica. Non vi è dubbio che ci siano problemi differenziati, ma se avessimo ceduto all’idea di una chiusura della scuola avrebbe portato a casa sostanzialmente 6,5 milioni di bambini e ragazzi. La situazione è difficile, e deve essere ancora vinta e possiamo farcela, però avendo la chiarezza dei dati”.

L’audizione è visionabile sia sul nostro sito (www.orizzontescuola.it), sul nostro canale YouTube che sulla nostra pagina Facebook ufficiale.

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