Ritorno in classe, il criminologo Thomas: “Attenzione a settembre, i docenti siano dialoganti nei confronti degli studenti dopo tanti mesi a casa”

Cosa accadrà a settembre. Mancano circa due mesi al ritorno in classe e cresce la preoccupazione di cosa potrà succedere quando si tornerà in aula (coronavirus permettendo). Le parole del criminologo Roberto Thomas, già magistrato minorile e docente universitario di Criminologia.
“Temo che il malessere psicologico dovuto alla pandemia avrà una ripercussione. Questa situazione è stata dannosissima per i minori e ha incrementato la loro già naturale fragilità. Penso che tutto ciò porterà a un aumento del numero dei reati superiore rispetto al pre lockdown”.
E poi: “Saranno soprattutto piccoli atti persecutori, piccoli furti nei grandi magazzini, piccoli spacci di droga nelle movide ad opera dei minori. Paradossalmente i nuclei ‘fragili’ per definizione, ossia quelli dove ci sono bambini con disabilità, hanno risposto meglio degli altri al periodo di chiusura, genitori e figli si sono trovati a stare più tempo insieme e i bambini con difficoltà ne hanno tratto giovamento. Nelle altre famiglie, invece, la convivenza forzata in molti casi ha acuito i contrasti e scatenato liti creando una rottura di cui bambini e ragazzi hanno risentito molto”.
E ancora: “A settembre la scuola si troverà a doversi far carico di questa situazione perché i ragazzi andranno a cercare negli insegnanti quel confronto con gli adulti che è venuto meno a casa”.
A fronte del ruolo fondamentale che secondo Thomas avrà la scuola a settembre, “il primo mese dovrà essere basato sull’accoglienza, sulla capacità di far sentite i ragazzi in una situazione positiva e protetti”, evidenzia lo psicoterapeuta. Perché quello che ha messo in rilievo la pandemia “è che non abbiamo solo famiglie fragili ma anche istituzioni fragili – dice- proprio quelle istituzioni che dovrebbero tutelare i nostri minori”.
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