Ritorno in classe, spazi insufficienti? Alcune idee e progetti per riaprire le scuole in sicurezza

Dove collocare una classe priva di un’aula di dimensioni sufficienti? Come impiegare le aule più grandi? È possibile e a quali condizioni adattare per le attività didattiche locali come mense, palestre, auditorium, atri e corridoi? Come utilizzare meglio gli spazi all’aperto?
Fare spazio è uno strumento per aiutarle concretamente a ripartire a settembre in sicurezza
Propone direttamente ai dirigenti scolastici e ai loro collaboratori idee progettuali per individuare ed eventualmente ampliare lo spazio negli edifici scolastici che servirà a fare riprendere le attività didattiche nel rispetto delle misure di distanziamento e di sicurezza.
Idee e proposte intendono favorire, per chi ne avrà bisogno, interventi di “edilizia leggera” utili ad adattare ambienti e locali della scuola in precedenza non impiegati per le lezioni, così da poterli usare – anche temporaneamente – come risorsa per la situazione causata dall’emergenza Covid-19.
Fare spazio nasce dalla collaborazione di Fondazione Agnelli e FULL – Future Urban Legacy Lab del Politecnico di Torino hanno messo in comune le proprie competenze sul tema dell’edilizia pubblica e, in particolare, scolastica.
Le proposte si basano su un’inedita analisi quantitativa – condotta a partire dai dati dell’Anagrafe degli edifici scolastici resa disponibile dalla Regione Piemonte – su ogni singolo spazio di un campione di 3.200 edifici, sui 40.000 circa che costituiscono l’infrastruttura educativa dell’Italia.
Un’infrastruttura che affronta l’emergenza in condizioni diverse nelle diverse parti del Paese, come mostrano le mappe della prima parte di Fare Spazio. Dalla grande varietà degli edifici scolastici sono emerse cinque tipologie ricorrenti, prodotto di fasi diverse – e di diverse culture tecniche e
normative – della storia della scuola italiana.
Per ogni tipologia, sono state evidenziate le “risorse” di spazio esistenti che possono essere attivate per affrontare in sicurezza l’emergenza.