Ritorno in classe, i presidi chiedono test sierologici per gli studenti del triennio delle superiori: “Sono abituali attori della movida”

Aumentano i casi di contagio da Covid-19 soprattutto tra i giovani. In generale il coronavirus si diffonde sempre di più tra persone sotto i 50 anni. Come ha affermato il direttore dell’Oms per il Pacifico occidentale, Takeshi Kasai, durante un briefing virtuale, “l’epidemia si sta trasformando, molto non sono consapevoli di avere l’infezione”. In particolare, Kasai cita “ventenni, trentenni e quarantenni che diffondono sempre di più il virus”, il che rappresenta un evidente rischio per altri segmenti della popolazione, tra cui gli anziani, i malati e le persone che vivono in zone caratterizzate da sistemi sanitari “più deboli”.
Davanti all’aumento dei contagi tra adolescenti, il ritorno a scuola appare sempre più incerto. “Si prenda in considerazione l’opportunità di estendere il test sierologico agli studenti del triennio delle superiori, spesso abituali attori della movida – dice Mario Rusconi, presidente dell’Anp Lazio – . Siamo tutti convinti che la scuola debba riprendere il suo percorso naturale dal 14 settembre, ma al primo punto c’è sempre la salute”.