Ritorno in classe, Galli: “Difficile tenere i ragazzi per 5 ore con una mascherina, nemmeno un docente riesce a sopportarla”
”Il virus c’è e lotta contro noi. Bisogna tenerlo a testa sotto. Ma non dobbiamo meravigliarci se qualche cosa va storto. È necessaria una generale programmazione degli interventi sul territorio”. Lo afferma in un’intervista al Giornale, Massimo Galli, direttore delle Malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, riferendosi in particolare alla scuola, dove, dice, ”più che preoccuparsi per i banchi e per distanziamenti dal successo improbabile, è necessario concentrarsi su prevenzione e sorveglianza sanitaria. E dove – aggiunge – una garanzia totale di sicurezza non esiste. Ci sono momenti in cui i ragazzi finiscono per ammassarsi. Già non è semplice tenerli a freno per cinque ore di lezione in classe, figuriamoci con la mascherina: nemmeno un docente riesce a sopportarla per un’intera mattinata”.
”Mi auguro che in tempi non biblici vengano adottati dei sistemi di sorveglianza rapida che consentano una veloce identificazione di un focolaio nella scuola – aggiunge Galli – precisando che i test rapidi, come quelli che adottano negli aeroporti, ”darebbero una maggior rapidità di azione nell’individuare e contenere i focolai. Ogni plesso scolastico dovrebbe essere sottoposto al pungidito prima dell’inizio della scuola, una sorta di screening che verifica gli anticorpi di personale e studenti e ci aiuterebbe a capire cosa ci possiamo aspettare. Inoltre, andrebbe anche misurata la febbre, almeno all’ingresso di ogni istituto. È tempo di ripristinare una presenza sanitaria nelle scuole nell’ambito di una revisione completa della medicina territoriale. Servirebbe certo assai di più dei nuovi banchi”.
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