Ritorno in classe, i banchi singoli del futuro. Guarda le foto

Come si tornerà in classe a settembre? Un problema che tiene banco su tutti i giornali con il Ministero dell’Istruzione alle prese con il piano di riapertura delle scuole che dovrà garantire la massima sicurezza per tutti, docenti, studenti e Ata.
Purtroppo, però, non sarà facile realizzarlo in tutti gli edifici scolastici, considerati gli spazi angusti e l’anzianità delle strutture.
A Radio 24, la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha affermato: “I fondi saranno destinati al rinnovo degli arredi. Banchi singoli permettono di recuperare spazio e noi al momento, sulla base delle indicazioni del Cts, dobbiamo mantenere il metro di distanza. Serviranno inoltre per spazi nuovi, nuove aule e pensiamo a edifici scolastici dismessi, ma anche patti territoriali per portare gli studenti fuori dalla scuola intesa in maniera tradizionale; e serviranno per l’organico, soprattutto nella scuola dell’infanzia per poter fare lezioni in piccoli gruppi”.
Ecco, dunque, un prototipo di banco di ultima generazione con una sedia con le rotelle e uno scrittoio per appoggiare libri, quaderni o pc.
Bisogna considerare, però, che a decidere per acquisto e distribuzione dei banchi, sarà il commissario straordinario. Attenzione, inoltre: i banchi saranno comprati per quelle realtà che hanno difficoltà per quanto riguarda la gestione degli spazi. Non riguarderà, dunque, tutte le scuole.
Su questo la ministra dell’Istruzione è stata chiara: “I banchi singoli di nuova generazione fanno guadagnare metri e saranno la priorità di intervento per molti istituti. Su acquisto e distribuzione ci darà una mano il commissariato straordinario per l’emergenza” (Domenico Arcuri, ndr).
Il banco singolo, dunque, diventerà realtà e bisognerà dire addio al caro compagno di banco con cui passare ore e ore di scuola e magari diventare grandi amici.
Su una cosa si è certi: la scuola che si vedrà a settembre, sarà, almeno secondo le intenzioni del Ministero dell’Istruzione, completamente diversa rispetto a quello che abbiamo visto prima del coronavirus.
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