Conte: “Non vogliamo più classi pollaio. Assumeremo più di 160mila tra docenti e Ata. Azzolina: “La scuola riparte” [VIDEO]

A Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte tiene una conferenza stampa sull’avvio dell’anno scolastico. Intervengono i ministri Azzolina, Speranza e De Micheli.
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Le parole del premier Giuseppe Conte
“Per ripartire bene occorrerà uno sforzo collettivo, dobbiamo essere consapevoli che ci saranno delle difficoltà. Mettiamo in conto che ci saranno nuovi contagi, abbiamo disposto un prontuario per affrontare queste difficoltà. Il rientro in classe delle ragazze e dei ragazzi in piena sicurezza sono, sono stati e saranno obiettivi prioritari di questo governo. Abbiamo conciliato sicurezza ed efficienza. Ci sarà un orario scaglionato per evitare assembramenti, questo lo decideranno i dirigenti scolastici, le scuole hanno già quantitativi sufficienti di gel e mascherine per affrontate i primi giorni. Abbiamo predisposto la consegna di 11 milioni di mascherine chirurgiche gratuite per studenti e personale. Le famiglie italiane non devono dubitare: abbiamo fatto il massimo per dare ai ragazzi il meglio e per regalare alla scuola un nuovo inizio. Abbiamo lavorato intensamente alla riapertura delle scuole: quest’anno avverrà in un contesto nuovo e non facile che sfiderà tutto il sistema Italia. Ma grazie al nostro lavoro l’anno scolastico comincerà regolarmente”.
“Abbiamo previsto che siano le famiglie a misurare la temperatura ai loro figli in modo da essere sicuri che la temperatura non sia superiore a 37,5 e che non ci siano sintomi collegati a Covid. Se ci sono sintomi la famiglia dovrà avvisare la scuola ed il medico. Se lo studente avrà sintomi a scuola andranno allertati i genitori che poi dovranno contattare il medico e insieme con la Asl valuteranno se fare il tampone e in caso di esito positivo i medici decideranno per la quarantena dei compagni e del personale scolastico che è venuto a contatto con il ragazzo positivo. Potrà scattare, nel peggiore dei casi, una
quarantena dell’intera classe: ci potranno essere difficoltà ma invito a rispettare le regole e ad affrontare con fiducia questo anno scolastico”.
“Per la scuola può essere un nuovo inizio. Non accontentiamoci di tornare alla normalità, cogliamo questa crisi per valorizzare la scuola, i nostri processi di formazione. Stiamo facendo quello che non si è mai fatto in tanti anni come il piano assunzioni del personale docente che metterà in ruolo 160 mila nuovi docenti o i 2 miliardi stanziati per l’edilizia scolastica”.
“Pensa che il 15 settembre ci riuniamo per fare un rimpasto? La risposta è no. Per genitori con figli in quarantena previsti congedi straordinari e smart working”.
Le parole della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina
“Siamo certi che è stato giusto chiudere le scuole e che è necessario e doveroso riaprirle adesso. Abbiamo l’imperativo morale di restituire alle famiglie e agli studenti un pezzo di normalità, di speranza e di futuro. La scuola è ripartita grazie a sforzo corale, sappiamo che ci attende anno particolare. Recuperato in due mesi il ritardo di venti mesi. Giusto chiedere a maggio e giusto riaprire oggi. Lavorato molto sul distanziamento. Create quasi 10mila aule in più. La scuola è un presidio di democrazia e di legalità e lo abbiamo ancora dimostrato”.
“A scuola ci sono delle regole, delle misure sanitarie, ma anche adulti preparati. La scuola è il luogo meno rischioso. L’unica via è garantire una grande alleanza con le famiglie. Dobbiamo essere tutti responsabili, anche fuori dalla scuola. La scuola ha bisogno di essere protetta il più possibile”.
“Un istituto su tre ha avuto almeno un intervento, sono oltre 5177 le aule in più ricavate, 4812 quelle ampliate per un totale di quasi 10 mila aule. Abbiamo finanziato l’affitto di spazi esterni alle scuole trovando una soluzione alternativa alle aule comunque adatta alla didattica per oltre 200 mila studenti. Abbiamo investito sugli arredi recuperando in 2 mesi un ritardo di 20 anni”.
“Se a giugno gli studenti che sostanzialmente erano senza un’aula per via del metro di distanza erano 1 milione, oggi sono 50mila. Questo non significa che non andranno a scuola. Andranno anche senza il metro di distanza ma mettendo la mascherina per questo inizio di anno scolastico. Sono comunque situazioni che stiamo risolvendo, grazie ad altri 100 milioni di euro per prendere in affitto altri locali e grazie agli accordi con teatri, parrocchie o scuole paritarie”.
Le parole del ministro della Salute, Roberto Speranza.
“Vogliamo provare a ricostruire la relazione tra scuola e salute: quando ci saranno casi positivi non lasceremo mai soli il nostro personale scolastico: sarà la azienda sanitaria competente a fare valutazione del caso, con uso intelligente dei tamponi e se serve quarantena. Ora ricostruire un rapporto organico tra scuola e salute. Se ci sarà caso positivo, non lasceremo soli docenti e presidi”.
“Quando ci sarà una caso positivo a scuola, ed è del tutto evidente che ci saranno e già ci sono in queste ore, non lasceremo mai soli i nostri insegnanti, i nostri presidi e il nostro personale scolastico. Sarà l’azienda sanitaria competente, in modo particolare il dipartimento di prevenzione dell’Asl, a fare valutazioni del caso e il contact tracing, ad approfondire e a disporre le misure con un utilizzo intelligente dei tamponi. E dove dovesse servire anche della quarantena. In 190 paesi le scuole sono state sospese, e 1 miliardo e 600 milioni di studenti nel mondo hanno dovuto interrompere le lezioni”.
“Si è trattato di uno straordinario problema globale e abbiamo deciso di istituire una piattaforma permanente in cui aggiorneremo costantemente le nostre conoscenze. Anche i nostri documenti scientifici che sono stati approvati, lo ribadisco, dalle Regioni e dalle province, verranno messi a disposizione e discussi su questa piattaforma internazionale”.
Le parole della ministra dei Trasporti, Paola De Micheli.
“Ci sarà l’obbligo su tutti i mezzi di trasporto, come già era previsto in precedenza, della mascherina, ma
abbiamo definito l’obbligo della mascherina chirurgica mentre in passato poteva essere sufficiente anche una protezione di stoffa”.