Ritorno in classe, Bonaccini: “Chiudere le scuole e tenere aperte le altre attività sarebbe stato un segnale al contrario”

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“Io avrei generalizzato l’obbligo di Super Green Pass per accedere a tutto. Sarebbe stato, oltre che più sicuro, anche più semplice e comprensibile. Il compromesso raggiunto è in ogni caso il punto più avanzato in Europa. Ancora una volta è l’Italia a fare da apripista, anche per Paesi che hanno situazioni peggiori”.

Così in un’intervista a ‘La Stampa’ il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini.

”Draghi incassa un risultato che oggi non ha eguali in Europa. E lo fa nonostante le resistenze della Lega che, spesso, ha poi cambiato idea, dal no alle mascherine all’inizio, fino alla resistenza all’estensione dei vaccini oggi”.

”Il numero dei contagi è altissimo ma, in proporzione, le ospedalizzazioni sono più contenute rispetto alle ondate precedenti; le terapie intensive sono piene di non vaccinati, che in Emilia Romagna sono un decimo rispetto alla popolazione di vaccinati ma occupano ben tre quarti dei posti letto. Il nostro compito è proteggere la salute e l’economia, gli ospedali, le scuole e il lavoro. E il vaccino è l’arma più efficace che abbiamo contro il virus, come ha compreso la gran parte degli italiani: tornare a chiudere vorrebbe dire rendere vani i sacrifici e il senso di responsabilità dimostrato dai cittadini”.

Quanto alla scuola sono per quella ”in presenza. E come Regioni non avevamo chiesto la dad ma un pronunciamento del Cts. Capisco chi dice che due settimane di attesa avrebbero permesso forse di scollinare il picco e raffreddare la situazione, scongiurando il rischio di riaprire ora per poi magari dover ricorrere alla Dad in maniera massiccia per l’alto numero di studenti e insegnanti contagiati. Ma ribadisco il fatto che la scuola è una priorità e che chiuderle mantenendo aperte tutte le altre attività sarebbe stato un segnale al contrario”.

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