Ritorno in classe, Bianchi: “Tutti i docenti saranno in cattedra”, ma per i sindacati è allarme “supplentite”

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Il 12 settembre si tornerà in classe in sette regioni: Abruzzo, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Trentino, Piemonte, Veneto e Lombardia.

Ultimi a rientrare in classe quelli di Sicilia e Valle d’Aosta il 19 settembre. Hanno già iniziato le lezioni solo in Alto Adige, il 5 settembre scorso.

Allarme supplentite

Sul fronte del reclutamento degli insegnanti c’è più di un problema. “Gli insegnanti saranno tutti al loro posto”, aveva ribadito il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ma per i sindacati la situazione non è quella prevista dal Ministero. Infatti, come più volte riportato, nonostante sette i concorsi avviati, di cui cinque portati a termine, e le immissioni in ruolo, ci saranno ancora almeno 150mila supplenze annuali.

“Anche quest’anno scolastico prende l’avvio con molte incognite che hanno radici profonde: mi riferisco all’annoso problema del precariato; dobbiamo rilevare una carenza sulla copertura dei posti vacanti dei docenti, le cattedre in alcuni casi verranno coperte sotto al 50% rispetto alle disponibilità offerte dal ministero dell’Economia e bisognerà ricorrere a contratti a tempo determinato”, dice Ivana Barbacci segretario Cisl Scuola.

I sindacati lamentano poi la mancata presenza, quest’anno scolastico, dell’ organico Covid. “Per due anni la scuola ha avuto un organico aggiuntivo a prima di 80mila persone tra docenti e Ata, poi di 40mila, invece quest’anno sembrerebbe che non ce ne sia bisogno, ma non è così”, lamenta Marcello Pacifico di Anief.

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