Ritorno in classe, Battiston: “Far tornare i ragazzi in presenza è una scelta politica, ma i dati dicono altro”

Roberto Battiston, docente di Fisica all’Università di Trento e coordinatore dell’Osservatorio epidemiologico dello stesso ateneo, in un’intervista a La Repubblica, fa il punto sull’attuale situazione epidemiologica.
Sulla riapertura delle scuole afferma: “Il punto fondamentale è che meno facciamo circolare la variante Delta e meglio è, visti gli effetti che induce in chi non è vaccinato. Siccome è ancora presente e, forse, in espansione, la riapertura delle scuole può essere una ulteriore spinta alla sua diffusione. Se poi consideriamo anche i numeri alle stelle e la facilità di contagio di Omicron, siamo di fronte a una situazione molto delicata. Far tornare i ragazzi in presenza è una scelta politica, ma non mi pare risponda allo scenario pandemico disegnato dai dati”.
E ancora: “Assistiamo a una sorta di rimozione collettiva sulla variante Delta, ma non c’è nessuna prova che sia scomparsa. Anzi, probabilmente è la principale responsabile dei decessi e dei ricoveri in terapia intensiva. In questo momento, in realtà, è come se ci fossero due epidemie diverse: quella dovuta appunto alla Delta e quella riconducibile a Omicron, con effetti meno gravi sulla salute ma così contagiosa da farci rischiare un lockdown di fatto. Per poter affrontare efficacemente questa fase della crisi, è fondamentale avere chiara tale distinzione. E magari adoperarsi per distinguere chi si ammala di una variante piuttosto che dell’altra”.