Ritorno in classe, Azzolina: “Basta falsità, i banchi singoli sono stati richiesti dal Cts”
Di

La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, risponde su Facebook all’editoriale di Tito Boeri pubblicato oggi su La Repubblica. Una difesa lunga ed appassionata del suo operato.
Ritorno in classe – “Su ‘la Repubblica’ di oggi, l’economista Tito Boeri sostiene che in Italia “non si sa nulla su tempi e modalità” della riapertura delle scuole. Unico caso in Europa, dice. È un falso. In Europa, molti Paesi non hanno ancora deciso come riaprire le scuole a settembre. Se, per esempio, prevedere il distanziamento fisico. Questo semplicemente perché ancora non sanno se saranno in grado di garantirlo. C’è una grande incertezza, legata in parte alle incognite del virus e in parte alla debolezza strutturale del sistema pubblico di istruzione. Le Linee guida sono operative da più di un mese. In queste settimane stiamo lavorando, e continueremo a farlo, per risolvere criticità derivanti da anni di tagli profondi che hanno indebolito il sistema. Sono contenta che finalmente qualcuno, timidamente, se ne stia accorgendo.
Banchi a rotelle – “L’imperativo categorico del Governo, dice ancora Boeri, è dotare tutte le scuole di banchi a rotelle”: altro falso. Dove sta scritto, esattamente? Sarebbe più opportuno, credo, pesare con cautela le parole cercando di evitare semplificazioni e superficialità. Il Ministero non ha imposto niente. Ha chiesto, scuola per scuola, se vi fosse necessità di banchi monoposto. E, nel caso, di giustificarla. Questo sarebbe un imperativo? Il Ministero ha indicato alle istituzioni scolastiche diverse misure per garantire il distanziamento. Una delle quali è rappresentata dal rinnovo degli arredi. Molte scuole ne hanno fatto richiesta, a dimostrazione del fatto che si tratta di una misura utile. Sul totale delle richieste, circa una scuola secondaria su quattro ha chiesto il banco innovativo invece di quello tradizionale. Per esigenze didattiche. Se Boeri avesse piacere potrei accompagnarlo personalmente in una delle tante scuole italiane in cui quei modelli di banco sono già utilizzati da anni e con grande soddisfazione di studenti e docenti. Ultima considerazione, forse la più importante perché in qualche modo sostiene tutto il ragionamento di Boeri. L’economista si chiede “se ci sono basi scientifiche” su cui poggiare la convinzione che il banco singolo aiuta a garantire il distanziamento tra gli studenti. Lo fa in modo volutamente beffardo, lasciando intendere che non ve ne sia alcuna. Ma la risposta è semplicemente contenuta nel documento del Comitato Tecnico Scientifico del Ministero della Salute, allegato alle Linee guida. L’utilizzo del banco singolo è formalmente consigliato dal nostro Cts come misura di distanziamento. Il banco singolo aiuta il dirigente scolastico ad organizzare lo spazio per garantire il distanziamento e, in molti casi, a lasciare unito il gruppo classe. È anche abbastanza intuitivo, per la verità. Ma, ripeto, è indicazione precisa, nero su bianco, del Cts”.