Ritorno in classe, allarme per i libri di testo: aumenti oltre il 2%, manca la carta, ritardi nelle consegne

Il mondo dei librai italiani è in grande agitazione per l’inizio dell’anno scolastico a settembre. Innanzitutto segnalano una “carenza della materia prima, la carta. Questo problema sta rallentando la produzione e preoccupa moto i librai perché a inizio anno scolastico non c’è la piena disponibilità dei testi”.
Questo è l’allarme lanciato da Paolo Ambrosini, presidente di Ali-Confcomemrcio, Associazione Librai Italiani, parlando con l’Adnkronos sul tema dell’editoria scolastica.
Nonostante questa situaizone, rimarca Ambrosini, “non comprendiamo le ragioni che hanno portato, anche quest’anno, la rete distributiva degli editori a bloccare le loro attività per tre settimane nel periodo estivo: è inconcepibile” segnala.
Considerato che poco più della metà delle librerie indipendenti (52,2%) distribuisce testi scolastici. Un settore quello dei libri scolastici che è difficoltoso e impegnativo, in quanto la maggior parte delle librerie che non li trattano hanno preferito specializzarsi in altre tipologie di libri.
“Non si capisce perché…laddove la rete distributiva dei libri di lettura è aperta e resta chiusa solo il 15 e 16 agosto (Mondadori e Messaggerie) – rimarca – quindi dove c’è elasticità di domanda e bisogna rincorrere il consumatore la disponibilità del servizio c’è sempre, anche nel periodo estivo ed invece nel mercato scolastico no”.
La spiegazione è presto detta: “nel mercato dei libri di testo il valore viene definito con l’adozione dei libri di testo da parte delle scuole (le liste dei libri decise dagli insegnanti) – spiega Ambrosini – a monte quindi si decide quante copie di quel libro andranno vendute in tutta Italia e l’editore si può sedere nella sua ‘comfort zone’ perché la vendita è già fatta sulla carta, non gli interessa se il libro arriva il 1 settembre o il 30 novembre”.
Gli editori dunque hanno chiuso i magazzini per tre settimane ad agosto e questo vuol dire che i librai riprenderanno a ritirare i libri di testo dopo il 25 agosto: “in sole due settimane i librai dovranno riuscire a completare tutti gli ordini in corso e saranno costretti a girare nei magazzini all’ultimo momento. Quindi ci saranno ritardi nelle consegne”.
“Oggi è sempre più difficile riutilizzare i contenuti digitali dei libri di testo, e questo penalizza il mercato dell’usato, laddove un libro passa ad un fratello o viene rivenduto”.
“Il problema è che non si riesce a fruirne a meno di acquistare una nuova licenza, ecco perché il digitale è stato poco utilizzato nella scuola fino al sopraggiungere del covid, quando con la Dad gli editori hanno derogato da alcuni limiti. Ma ora che si sta tornando alla normalità – spiega – il tema è stato presentato all’attenzione del ministero dell’Istruzione e speriamo che il prossimo governo batta un colpo”.
I librai, in merito alla rivendita della licenza digitale sono stati tagliati fuori dagli editori ma il mercato dell’usato è una parte importante per il servizio che viene offerto alle famiglie e alle scuole.
Infine l’allarme: “L’aumento dei prezzi dei libri per la scuola, nella media, sarà tra il 2 e 3 %, un aumento fissato da ciascun editore a inizio anno”.