Ritorno in classe, “200mila classi in Dad entro 1 settimana da oggi”. La previsione di Giannelli (ANP)

La previsione è di “200mila classi in dad entro 1 settimana da oggi”. Così a Rainews 24 il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli.
“Il governo – ha proseguito – ha compiuto una scelta legittima ma io non sono d’accordo”.
“A mio avviso sarebbe stato preferibile rinviare di due o tre settimane l’apertura ma allo specifico scopo di raggiungere alcuni obiettivi che in questo momento non sono raggiunti e questo avrebbe consentito di essere abbastanza sicuri di non chiudere più. Invece, in questo momento, abbiamo riaperto, la pandemia sta andando e il numero degli alunni positivi è in crescita”.
“Stamattina sono stato a visitare una scuola molto all’avanguardia in cui un quarto delle classi era in Dad. C’é una previsione di 200mila classi in Dad entro 7 giorni da oggi – aggiunge – una previsione facile da fare perché basta applicare una crescita di tipo esponenziale e si arriva subito a questi numeri. Quello che il governo non ha voluto fare lo farà comunque la pandemia: solo che la pandemia lo fa costringendoci, noi avremmo potuto ritardare l’apertura e rinforzare le nostre difese”.
E ancora: “Le regole ci sono e non è questo che spaventa, sono un fautore della vaccinazione e tra gli obiettivi che ponevo in un lasso di tempo breve c’era l’innalzamento della percentuale di vaccinati, bassa tra i più piccoli. Sarebbe servito uno sforzo in più che si sarebbe potuto compiere in un arco di tempo comunque limitato”.
“I dati (sulla vaccinazione, ndr) devono essere forniti da una istituzione pubblica, cioè il servizio sanitario – ribadisce – secondo me l’unica possibilità di reale gestione di questa situazione è che le scuole abbiano accesso alla banca dati vaccinale così come accaduto alla super app che ha consentito di verificare la condizione di vaccinazione al mattino prima che i dipendenti entrassero a scuola. Una bella funzione telematica, facile da realizzare, che ci consenta di dire chi può andare in dad e chi no, credo sia il minimo sindacale da chiedere e lo dirò al ministro oggi stesso”.
E ancora: “Ci sono stati dei fondi ma questi 350 milioni devono essere visti nell’ottica di distribuzione tra tutte le 8mila scuole italiane. Sono fondi che sono serviti a tante cose e pensare che con questi si facessero gli impianti di aerazione – che tra l’altro fanno gli enti e non i presidi – è irrealistico”.
“Sugli impianti di aerazione oltretutto non c’é una posizione scientifica tanto chiara – precisa – e se ci fosse bisognerebbe farli in tutti gli istituti con i tempi che ci vogliono per effettuare dei lavori in Italia. Sono favorevole a istallare impianti di aerazione ma altro che 350 milioni. E comunque lo devono fare gli enti locali e quindi a ciascuno il suo”.