Ritorno a settembre, Pacifico (Anief): evitiamo dad ed entrate scaglionate sdoppiando le classi coi fondi del Pnrr
Come si può pensare di riprendere le lezioni a settembre se gli alunni continuano a essere accalcati in pochi metri? Lo chiede Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief commentando la decisione del Comitato Tecnico Scientifico di continuare a tenere le mascherine e a mantenere il distanziamento fisico al ritorno sui banchi nel nuovo anno scolastico, oltre che disposizioni ulteriori laddove i contagi da Covid19 dovessero tornare a salire.
“In vista della sicurezza a settembre – dice il sindacalista ad Italia Stampa – si parla quasi esclusivamente di vaccinazioni, che però non si possono imporre a personale e studenti, ma non del piano di distanziamento chiesto dall’Anief che prevede lo sdoppiamento delle classi” attraverso lo stanziamento di buona parte dei fondi del Recovery fund: “visto che il Cts ha riferito di rispettare la distanza sociale e di usare le mascherine, se non si attua quanto da noi chiesto sarà inevitabile il ricorso alla didattica in presenza tra il 50% e il 75%”.
Sul Covid bisogna tenere la guardia alta: “Guardando all’andamento del virus – dice il leader del giovane sindacato – per la prima volta da un mese i dati non sono scesi, probabilmente per colpa delle varianti. Dovremo attendere almeno un’altra settimana per capire se l’Italia subirà ciò che sta vivendo il Regno Unito. Speriamo di no, ma in ogni caso, come Anief ribadiamo la nostra richiesta fatta al premier Mario Draghi e al ministro Patrizio Bianchi: stanziare 10 miliardi per innalzare il rapporto alunni-docenti, per portare le classi da 35 metri quadri ad un massimo di 15 alunni iscritti, per realizzare un piano straordinario che vada a ripristinare 15mila plessi dismessi e 100mila classe oggi accorpate, più 200 docenti e amministrativi da aggiungere”.
Il sindacalista autonomo è convinto che vi sono tutte le condizioni per sovvertire “i numeri che ha pagato la scuola negli ultimi 13 anni con la politica dei tagli e che oggi non ci permettono di riaprire in sicurezza al 100% di allievi nelle nostre scuole. Per questo – conclude Pacifico – chiediamo immediatamente interventi urgenti: i soldi del Pnrr devono essere dirottati su questa strada, se non vogliamo continuare a parlare anche nei prossimi anni di didattica a distanza, integrata e di entrate scaglionate”.