Ritorno a scuola tra le “nuvole” delle malattie infettive: l’appello degli esperti per una maggiore prevenzione
L’avvicinarsi del nuovo anno scolastico porta con sé l’entusiasmo del ritorno in classe, ma anche la preoccupazione per una possibile recrudescenza di malattie infettive. Dopo un anno segnato da casi di morbillo in aumento in Europa, dalla persistenza del Covid-19 e dalla diffusione del virus respiratorio sinciziale, la ripresa delle attività scolastiche potrebbe rappresentare un terreno fertile per nuovi contagi.
Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana malattie infettive e tropicali (Simit), sottolinea come “la ripresa delle attività lavorative e della scuola è il momento in cui la possibilità di una circolazione di alcune malattie infettive tende a incrementare”. Le aule affollate e i mezzi pubblici rappresentano infatti luoghi ideali per la trasmissione di virus e batteri.
La soluzione? Prevenzione, prima di tutto. Andreoni raccomanda di non dimenticare le misure di igiene apprese durante la pandemia, come l’uso della mascherina e il lavaggio frequente delle mani. Fondamentale è anche il ruolo delle vaccinazioni, in particolare per quanto riguarda il morbillo, malattia che si sta purtroppo riaffacciando anche in Italia.
Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell’ospedale policlinico S.Martino di Genova, invita a non demonizzare il Covid-19, ma a focalizzare l’attenzione sull’importanza della prevenzione a 360 gradi. Bassetti propone di introdurre già nelle scuole elementari e medie nozioni base sul funzionamento del sistema immunitario e sull’importanza delle vaccinazioni.
Un’attenzione particolare andrebbe inoltre dedicata all’educazione sessuale, con informazioni chiare e precise sui rischi delle malattie sessualmente trasmissibili e sull’importanza dell’uso del preservativo.
Infine, Bassetti lancia un appello per una maggiore attenzione all’alimentazione nelle scuole. La presenza di cibo spazzatura e bevande gassate nei distributori automatici rappresenta un rischio per la salute dei ragazzi e andrebbe contrastata con decisione, promuovendo alternative più sane ed equilibrate.