Ritorno a scuola, il green pass alla prova di docenti e genitori: “deprimente”, “nessun disservizio”. La cronaca della giornata
Il green pass alla prova del nove con l’inizio delle lezioni in dieci regioni italiane. Debutta la piattaforma per il controllo. Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, in tv esulta e afferma: “Nessun disservizio”. Ma è davvero andata così? Sui social di Orizzonte Scuola, abbiamo chiesto ai lettori come è andata. Ecco un primo aggiornamento con i commenti dei nostri utenti.
C’è il caso di Armanda: “Nella mia scuola funziona tutto alla perfezione. In generale ci si occupa del controllo del green pass come fosse l’unica soluzione, dimenticando tutto il resto (dai trasporti alla aerazione, dalle classi-pollaio alle mascherine di carta velina)”
Anna Maria ribatte: “Nessun disservizio. Il dramma è che siamo un paese ridicolo. Scuola colpita e affondata. Mi dispiace per i giovani”.
Alice, invece, mette in risalto un problema ‘pratico’: “Il 16 settembre scadrà il mio grenn pass perché dopo una dose di vaccino fatta a febbraio ho contratto il covid a marzo. Il sistema riconosce solo il covid per cui il mio green pass ha validità di soli 6 mesi. Nessuno trova una soluzione a questa cosa e io se vorrò lavorare dovrò fare 3 tamponi a settimana a mie spese”.
Laura racconta: “Io e il papà non siamo potuti entrare per la cerimonia del primo giorno di primaria di nostro figlio perché la scuola ha applicato da oggi il Green pass. decisione che la scuola (che pago pure in quanto privata) ha preso nella giornata di sabato senza comunicarlo ai genitori tramite circolare. Se lo avessi saputo avrei fatto un tampone, senza imporre a nessuno le mie decisioni. Ma così è stato tolto il diritto a mio figlio di fare questa esperienza con i suoi genitori. Per fortuna è arrivato il nonno in soccorso. L’Italia al momento è uno dei peggiori paesi in cui vivere”.
Cristina svela: “Il green pass dei docenti tutela gli alunni, ma i docenti non sono assolutamente tutelati dalla normativa che prescrive l’obbligo del certificato medico di riammissione a scuola dopo 10 giorni di assenza, in classi numerose e senza alcun dispositivo di sanificazione”.
Claudia spiega: “Super efficienti, prima elementare di mio figlio, hanno scansionato il pass di noi genitori e siamo entrati per fare l’accoglienza”.
Francesca, invece, senza mezzi termini: “Il primo giorno di scuola più orrendo della storia repubblicana”.