Ritorno a scuola, i presidi sfiniti: “La Dad funziona meglio della didattica mista. Non si trovano i supplenti per sostituire i docenti assenti”

La prima settimana di scuola in presenza post vacanze natalizie si è chiusa all’insegna di moltissimi problemi: la didattica digitale integrata, le assenze del personale e quelle degli studenti, la gestione dei positivi. I dirigenti scolastici hanno posto l’accento sulla fatica che ha contraddistinto questi primi giorni.
“Ciò che stiamo vivendo è impossibile e faticosissimo da gestire sia per i docenti che per gli studenti. Non stiamo sperimentando la didattica digitale integrata prevista dal piano scuola, ma una didattica di emergenza che purtroppo sottolineo non è una novità per molte scuole del Lazio, ma una riconferma“.
Lo dice Cristina Costarelli, presidente del”Associazione nazionale presidi per il Lazio e preside del liceo romano Newton, che traccia all’Adnkronos il bilancio della prima settimana dal rientro in ddi rilevando che “in succursale, dove è stata attivata per qualche giorno la dad per tutta la scuola a causa del riscaldamento rotto, le cose hanno funzionato meglio. Dal confronto con i docenti è chiaramente emerso che i giorni di didattica a distanza sono stati più fruttuosi della modalità mista. Se guardiamo ai risultati di apprendimento nelle classi in ddi, dal 10 gennaio sono stati limitatissimi“.
“La condizione a cui siamo sottoposti è paradossale come afferma li preside del liceo Chateubriand perché quella che dovrebbe essere didattica in presenza in realtà non lo è – prosegue la sindacalista che spiega come “di fatto è in vigore una didattica ibrida, che nulla ha a che vedere con quella digitale integrata che significa uso delle risorse multimediali in presenza. Sottolineo il fatto che per molte scuole del Lazio, in cui l’anno scorso è stata applicata la ddi poiché non c’erano spazi sufficienti per rispettare il distanziamento, tutto ciò non è una novità ma una riconferma“.
I problemi, come sappiamo, aumentano ogni giorno parallelamente al quadro epidemiologico: “oggi al Newton ho dovuto anticipare l’uscita di tre classi perché mancavano i professori e non avevo le supplenze. Ma questa è la norma da lunedì perché non abbiamo abbastanza docenti per garantire l’orario dato che andiamo avanti con una media di 10-15 professori al giorno assenti (4-5 per scuola in media nel Lazio) e perché non troviamo le sostituzioni. Questa è didattica in presenza?“, domanda ironicamente.
Per quanto riguarda gli studenti assenti, “in dad abbiamo una sola classe ed ancora non abbiamo mai controllato il green pass ai ragazzi, dato che l’unica volta che avremmo dovuto farlo siamo passati nel giro di poco alle ore 19 da due a 4 contagi…E’ tutto in continuo divenire. Nel Lazio il trend è sempre lo stesso, siamo sull’ordine dei 25mila“.
Non secondaria la quesitone genitori: “registriamo paura. Spesso ci chiedono che i figli dopo la quarantena restino in dad per timore di nuovi contagi sui mezzi pubblici, o per la presenza di anziani e fragili in casa. Ma la dad – conclude – è consentita solo per fragilità o situazioni legate al covid“.