Ritorno a scuola, i consigli del pediatra: “Niente compiti last minute, meglio una vacanza prolungata”

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La fine delle vacanze estive si avvicina e molti genitori sono già preoccupati per il ritorno a scuola dei figli. Mancano pochi giorni al suono della prima campanella e molti sono tentati di far studiare i figli per recuperare il tempo perduto.

Tuttavia, secondo il pediatra Italo Farnetani, professore ordinario di Pediatria dell’università Ludes-United Campus of Malta, è meglio prolungare la fase di “ricarica” e non anticipare la necessità di concentrarsi sullo studio.

“I ragazzi ben presto si troveranno di nuovo fra i banchi, con temperature tutto sommato ancora elevate”, spiega Farnetani all’Adnkronos Salute. “Saranno accolti in certi casi nelle cosiddette ‘classi pollaio’, ad alto affollamento. Tutti elementi che non aiutano a concentrarsi nell’apprendimento”.

Il consiglio del pediatra è di non anticipare la necessità di concentrarsi sullo studio e quindi di non ricreare situazioni simili alle ore d’aula fino al giorno prima del rientro a scuola. “Al contrario, è più strategico investire questo tempo facendo qualcosa che possa essere utile alla salute dei ragazzi: piscina il più possibile, oppure se i genitori o i nonni sono liberi gita al mare o in luoghi freschi come quelli appenninici o alpini”.

Farnetani sottolinea che far studiare i bambini con alte temperature è dannoso, anche nell’approccio che poi avranno con l’apprendimento. “Se una volta i giorni di settembre erano per colmare eventuali lacune, oggi con il cambiamento climatico – e visto che non possiamo rimandare a ottobre il rientro a scuola – almeno i genitori ritardino l’impatto con le fatiche scolastiche e alleggeriscano il dato negativo sulla salute e sulla capacità di apprendimento”.

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