Ritorno a scuola e a lavoro, il mal di schiena: un problema sempre più diffuso
Il mal di schiena è un problema sempre più diffuso, che interessa quasi l’80% degli italiani. La sedentarietà è una delle cause principali, e il ritorno alla routine lavorativa e scolastica può aggravare il problema.
Secondo recenti studi, lunghi periodi di sedentarietà sono strettamente legati al mal di schiena, in particolare a causa di squilibri muscolari, degenerazione dei dischi spinali e problemi posturali.
La Federazione Nazionale Ordini Fisioterapisti lancia una campagna di sensibilizzazione per sfatare i falsi miti e promuovere l’educazione del paziente. “Il dolore lombare – spiega il presidente di Fnofi, Piero Ferrante – nel 90% dei casi non ha una causa specifica, ovvero non è possibile individuare una struttura come un muscolo o un legamento responsabile del dolore.”
La campagna di sensibilizzazione si chiama “Il Movimento che non si ferma” e ha l’obiettivo di promuovere l’educazione del paziente e sfatare i falsi miti sul mal di schiena. “Come fisioterapisti – prosegue Ferrante – sposiamo completamente le raccomandazioni dell’Oms tra cui è fondamentale quella di promuovere in primo luogo l’educazione del paziente per renderlo consapevole del proprio corpo e dei sintomi che esprime proponendo non solo soltanto terapie fisiche come la manipolazione spinale e il massaggio ma anche protocolli di esercizi fisici mirati.”
Il mal di schiena può partire dal collo, dalla tristemente famosa ‘cervicale’ e irradiarsi verso il basso, seguendo il percorso della colonna vertebrale e relative innervazioni. Ancora, può partire direttamente dalla zona lombare, e allora si parla di ‘dolore lombosciatico’. Ma allora come intervenire? La risposta arriva dalle ultime Linee Guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che raccomandano un approccio non chirurgico e olistico.