Ritorno a scuola, Bianchi guarda positivo: aumentano i vaccinati e con la app per il green pass i presidi non avranno problemi

Sembra un Patrizio Bianchi molto ottimista quello alla vigilia dell’avvio del nuovo anno scolastico, nonostante il covid e le questioni ancora in sospeso a cui pensare: con il numero dei vaccinati fra il personale scolastico in aumento, le lezioni in presenza non sarebbero più minacciate dal virus. E promette ai dirigenti scolastici una piattaforma di supporto sulla gestione del green pass a scuola, tema che in realtà è tutt’altro che chiuso e lineare.
Vaccinazione
La vaccinazione procede in modo più veloce rispetto alle scorse settimane: “In questi ultimi giorni c’è un forte aumento dei vaccinati“, fra il personale scolastico, ha spiegato confermando quanto già circolato nei giorni scorsi. In realtà si attendono i dati ufficiali della struttura commissariale che il 20 agosto ha ricevuto i numeri dalle regioni. Si sa già che tali numeri saranno maggiori rispetto all’ultimo report ufficiale diffuso dal commissario straordinario, in cui erano 186.571 i docenti e Ata totalmente scoperti pari al 12,82% della popolazione del personale che è di 1.455.308 persone.
A proposito di numeri, nei giorni scorsi a fornire una stima su scala nazionale per quanto riguarda i lavoratori non vaccinati della scuola, è stata la Cisl Scuola: “Al netto delle persone fragili, è al di sotto delle 100mila unità il personale scolastico senza vaccino o che, pur senza motivi specifici, ha deciso di non effettuarlo“.
Green pass
Ed eccoci al tema green pass, che continua ad alimentare grosse polemiche. Specie sul fronte dirigenti scolastici. Proprio oggi il Ministro Bianchi ha annunciato una piattaforma dedicata propio per agevolare i controlli al personale scolastico: “stiamo facendo un grande lavoro con loro e con l’Autorità della Privacy per avere uno strumento semplice e facile che permetta loro di verificare tutte le mattine chi ha il disco verde o il disco rosso. Solo una sigla sindacale dei dirigenti scolastici ha espresso perplessità, mentre gli altri hanno firmato il protocollo. Non confondiamo una sigla con i presidi. Per quanto riguarda i tempi della app, sarà disponibile da quando i ragazzi saranno a scuola”.
E a proposito di presidi e green pass, a quanto pare la norma ha escluso gli Its e gli istituti di formazione professionale, oltre ad esempio agli operatori delle mense e gli assistenti all’autonomia per gli studenti con disabilità. Temi che dovranno essere chiariti il 31 agosto, alla Conferenza di servizio organizzata dal Ministero dell’Istruzione con tutti i dirigenti scolastici. “Dialogheremo con il Ministero per sapere cosa fare sull’esclusione ad una prima lettura dall’obbligo di green pass di alcune figure. Bisognerà capire se e in che misura dovranno essere assoggettate all’applicazione del decreto che scatta dal primo settembre. Fortunatamente le attività didattiche cominceranno più tardi, dunque abbiamo qualche giorno in più”, dice Antonello Giannelli.
Molto critica la posizione della Uil Scuola: “è l’ulteriore dimostrazione che il decreto per quanto riguarda la certificazione verde nelle scuole è inattuabile, discriminante e senza prospettive; che in sede di conversione va modificato e sostanzialmente reso costituzionale; che vanno rimesse le mani a livello legislativo perché le questioni in ballo non possono più essere risolte amministrativamente. Noi non chiediamo di allargare ma di rivedere tutto“, tuona il segretario generale Pino Turi, ritenendo come “il Ministero sta andando oltre il decreto in modo illegittimo“.
Tracciamento
Non solo vaccinazione e green pass. Tiene banco anche la quesitone tracciamento, che nei giorni scorsi è stato al centro del giallo relativo al protocollo di sicurezza che il Ministero ha firmato con i sindacati. La questione è semplice: chi non ha il green pass potrà fare il tampone a carico della scuola? Anche su questo Bianchi ha risposto: “Lo faremo al personale secondo le indicazioni delle autorità sanitarie, non abbandoniamo nessuno ma non deroghiamo da quello che abbiamo detto. Sicuramente quindi i fragili, che hanno problematiche sanitarie tali da non poter essere vaccinati. Il tampone non è il sostituto del vaccino, è un atto di tracciamento”.
A proposito di tamponi e tracciamento, il dibattito si è spostato anche sul fronte studenti: il Cts ha ritenuto non necessario uno screening preventivo in vista del rientro in classe mentre dalla politica si spinge in quella direzione.
Per Sergio Abrignani, immunologo e membro del CTS, è sbagliato lanciare il messaggio che i tamponi salivari possano sostituire il vaccino: “Non si deve far passare l’idea che il tampone salivare sia meglio del vaccino, non sostituiscono l’immunizzazione”, chiarisce durante il suo intervento ad Agorà su Rai 3, che poi ribadisce: “I tamponi salivati antigenici hanno una sensibilità limitata e sono utili perché danno un risultato in pochi minuti ma mitigano il rischio e non l’azzerano. Questi test hanno un senso se usati occasionalmente e non tutti i giorni”.
In realtà, come abbiamo visto, si tratta di un botta e risposta a distanza con Rossano Sasso, sottosegretario dell’Istruzione, che risponde: “Risulta davvero inspiegabile la veemenza con cui autorevoli esponenti del Comitato tecnico scientifico quotidianamente chiudono a qualsiasi ipotesi di impiego su larga scala dei tamponi salivari. Uno strumento di cui è stata certificata l’attendibilità, altrimenti l’Istituto superiore di sanità non li avrebbe validati lo scorso maggio, ma che di fatto è stato relegato in un limbo”. E ancora: “Nessuno si è mai sognato di dire che il monitoraggio e il tracciamento possano sostituire l’immunizzazione. Possibile che in Lombardia, in Veneto e nelle Marche, regioni che hanno deciso di utilizzare su larga scala i tamponi salivari, siano tutti impazziti?”.