Ritorno a scuola a gennaio, potenziare i trasporti e scaglionare gli orari: le indicazioni dell’Inail

Un documento Inail invita a prestare attenzione ai mezzi pubblici e agli orari scaglionati in vista del ritorno a scuola a gennaio
Scaglionare orari di ingresso e uscita a scuola e potenziare il trasporto pubblico. Sono i due punti fondamentali previsti dal nuovo documento tecnico dell’Inail sulla gestione del rischio di contagio da Sars-Cov-2 «nelle attività correlate all’ambito scolastico con particolare riferimento al trasporto pubblico locale».
Si lavora per il ritorno a scuola del 7 gennaio
Si tratta di un documento che va a ribadire concetti che, a dire il vero, sarebbero dovuti essere già concretizzati per il ritorno a scuola a settembre ma che, come abbiamo potuto constatare, in molti casi non è stato così.
Adesso, queste ultime settimane dell’anno, alla luce del nuovo Dpcm, dovranno essere sfruttate dai territori per organizzare il rientro a scuola del 7 gennaio, sperando in risultati migliori, grazie anche al lavoro già avviato dei tavoli scuola coordinati dai Prefetti.
Per quella data è previsto il ritorno in classe delle scuole secondarie di secondo grado al 75%. Una delle raccomandazioni più importanti dell’Inail è che l’intero sistema di trasporto pubblico, «debba essere considerato un contesto a rischio di aggregazione medio-alto, con possibilità di rischio alto nelle ore di punta, soprattutto nelle aree metropolitane ad alta urbanizzazione».
Ecco perché potenziare i mezzi pubblici
L’Istituto basa le proprie indicazioni sulla base dell’ultima indagine “Aspetti della vita quotidiana” realizzata dall’ISTAT, che riferisce come nel 2019 11,1 milioni di studenti si sono mossi quotidianamente sul territorio nazionale per raggiungere i luoghi di studio. E se è vero che 4 milioni di studenti hanno usato l’auto (da passeggero o conducente) o la moto per raggiungere la scuola o l’università, oltre 3,5 milioni di studenti (35% circa) si sono, invece, spostati con mezzi pubblici (soprattutto pullman, tram e i bus); di questi, circa 1 milione risiede tra Lombardia e Lazio, riporta Il Sole 24 Ore.
Trasporto pubblico e orari scaglionati scuola
Ecco perchè secondo l’Inail l’organizzazione del trasporto pubblico deve andare di pari passo con la differenziazione degli orari di ingresso e di uscita nelle scuole: l’obiettivo è quello di attivare specifiche misure organizzative finalizzate a una «idonea differenziazione degli orari di accesso a scuola rispetto alle fasce orarie di punta, da realizzarsi anche tramite accordi tra scuole limitrofe, su casi mirati», riporta ancora il documento che sottolinea anche la necessità di «potenziare l’offerta di trasporto pubblico, anche attraverso l’impiego di mezzi aggiuntivi di superficie resi disponibili dal privato in maniera mirata rispetto alla mappatura delle criticità emerse per linee, stazioni ed orari».
Non solo: è importante non tralasciare anche il potenziamento del «personale dedicato alle stazioni di scambio (tra metropolitana, ferrovie e capolinea bus) più critiche per afflusso, al fine di assicurare maggiore controllo per la prevenzione di assembramenti».
Alla base di tutto c’è un’altra questione da considerare, che anche il documento ricorda, ovvero che le percentuali dell’utilizzo di tutti i mezzi di trasporto pubblico negli ultraquattordicenni sono circa pari al 60%, mentre per gli studenti al di sotto dei 13 anni raggiunge circa il 18%.
Questo dato serve a confermare che è proprio la fascia degli studenti di scuola superiore che possono fare la differenza nella diffusione dei contagi a scuola: non serve a molto dotare gli istituti di regole e protocolli se prima di entrare a scuola il sistema di trasporto e di gestione degli ingressi non funziona.