Ristorazione, meccatronica ed estetica. Dal diploma al lavoro: i traguardi di CIRS con i giovani dello Sperone
Simone è stato assunto in una delle gelaterie più famose della sua città. Salvatore a 21 anni fa il pizzaiolo per una nota catena di ristorazione. Marzia con la passione per la cucina e uno spiccato talento nel disegno sta pensando al cake design. Mattia e Maria prenderanno il diploma in una scuola statale dopo un esame di accesso molto selettivo.
Sono le storie positive dei giovani dello Sperone. Storie di vita e di passioni di studentesse e studenti di un quartiere alla periferia sud-est di Palermo con un alto tasso di dispersione scolastica ed un lavoro capillare fatto di speranze e sogni dai tanti docenti, dai tutor e dagli amministrativi del Centro di Formazione Professionale “CIRS” di Palermo.
Ragazze e ragazzi che scelgono un percorso d’istruzione e formazione professionale per assolvere il proprio diritto-dovere all’istruzione nelle 12 sedi formative CIRS in tutte le province siciliane che ogni giorno accolgono circa 600 allievi con percorsi di ristorazione, acconciatura, estetica e meccatronica.
“Con questi percorsi vogliamo dare a tutti l’opportunità d’imparare un mestiere, mettersi in gioco ed inserirsi nella società come cittadini e lavoratori competenti”, spiega Amedeo Martorana, docente d’italiano nella sede CIRS di Palermo e di Barrafranca in provincia di Enna. “Spinti dalla volontà di fare rete per integrare capacità organizzative, implementare conoscenze e alimentare un proficuo dialogo sociale, il nostro Centro di Formazione collabora con la Regione Siciliana, con enti pubblici e privati, con enti locali e parti sociali, aziende, associazioni di categoria ed organizzazioni del privato sociale.”
“Salvatore, uno dei nostri ragazzi, si è diplomato e ha un contratto nella nota catena ristorativa Rosso Pomodoro. Prima faceva l’aiuto pizzaiolo adesso è un pizzaiolo anche lui. Per noi docenti sono soddisfazioni. Salvatore è nato allo Sperone e ha avuto una vita molto difficile: cresciuto soltanto con la madre che ha lavorato duramente per mantenere lui e suo fratello entrambi nostri studenti”, continua Martorana.
Sono ragazzi che spesso vivono nell’incertezza del futuro e con un forte senso di sfiducia non credono nei loro sogni. “Lavoriamo sull’empatia, sul dialogo e l’autostima, sulle emozioni negative che vanno affrontate come quelle positive: rabbia, paura, diffidenza. Proviamo a dare prospettive diverse da quelle a cui sono abituati. Facciamo viaggi all’estero con Erasmus, voliamo a Maranello con chi studia meccatronica o a Sanremo con le allieve e gli allievi di estetica e acconciatura per metterli a contatto con i professionisti del settore che hanno scelto. Ci sono ragazze come Lisa che non sono mai uscite dal proprio quartiere. Quello che per noi è banale per loro è meraviglia e dà speranza”, spiega il docente.
Al CIRS dopo il secondo anno inizia lo stage con il percorso di alternanza scuola-lavoro. Il diploma arriva al quarto anno. La prima campanella suona a settembre, l’ultima suona a giugno e include due mesi di praticantato prima degli esami di verifica finali. “Lavoriamo con le ragazze e i ragazzi sull’espressività con laboratori grafici e con la musica. C’è un paradosso sugli stereotipi: nella ristorazione c’è una percentuale più alta di ragazzi mentre acconciatura è un misto ed estetica è frequentato più dalle ragazze. Meccatronica più dai ragazzi. Certi stereotipi di genere sono ancora molto diffusi”, spiega il docente. “Le materie umanistiche come italiano e inglese seppure inizialmente percepite come ‘un in più’ al loro futuro lavoro poi diventano fra quelle che più lasciano il segno dato che lavorano sulle emozioni e sulla possibilità di esprimere i propri vissuti interiori.”
“Siamo sempre più una scuola multiculturale – continua Martorana – nelle varie sedi in Sicilia c’è una percentuale alta di ragazze e ragazzi africani, marocchini e algerini che parlano bene l’italiano e si sentono bene inseriti nel contesto socioculturale. Dopo tanta fatica pensiamo che qualcosa ha funzionato.”
Sul fenomeno crack e sulle dipendenze? “Vediamo sempre più spesso che i ragazzi ne parlano – conclude il docente – è un pericolo grande e molto diffuso. Questo ci turba ma siamo fiduciosi. Parliamo e stiamo sempre accanto ai nostri studenti, puntiamo sul dialogo anche con le loro famiglie. I nostri tutor e i nostri coordinatori del CIRS svolgono un ottimo lavoro di cerniera con le famiglie delle ragazze e dei ragazzi. Se hanno bisogno di aiuto noi ci siamo.”