Rissa tra studenti in classe: pugni e sedie in testa. La preside sconsolata: “Insegnanti lasciati in balìa degli eventi”

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Calci, spintoni e colpi di sedia. È quanto accaduto ieri, 21 marzo, in un centro professionale di Rovereto, in Trentino. Una rissa tra studenti ripresa e condivisa sui social è diventata presto virale.

La direttrice Laura Scalfi ha immediatamente preso i provvedimenti necessari e ha spiegato a LaPresse: “Dietro il fatto, c’è una situazione delicata. Purtroppo scuola e famiglie sono lasciate sole nella gestione di ragazzi con rilevanza critica dal punto di vista sanitario”.

Da anni la scuola chiede un’azione di sistema per gestire in modo corretto i ragazzi che necessitano di bisogni educativi speciali. “La scuola, di per sé, non ha le risorse per seguire in modo individuale questi casi e in Trentino non esiste una struttura per minori con problemi psichiatrici che, in accordo con la scuola, possa fornire la formazione in ambiente protetto”.

Sulla situazione interviene anche il consigliere provinciale di Onda Filippo Degasperi con un’interrogazione: “Le segnalazioni si susseguono senza tregua. Secondo quanto segnalatoci il 7 marzo sarebbe stato necessario l’intervento dei Carabinieri a causa di uno studente arrivato a scuola con un coltello. Ieri, 21 marzo, l’ennesima rissa avrebbe comportato un nuovo intervento delle forze dell’ordine oltre che dell’ambulanza per soccorrere uno dei protagonisti dello scontro”.

La scuola si trova quindi in una situazione di difficoltà. Da un lato, la necessità di garantire la sicurezza di tutti gli studenti. Dall’altro, l’impossibilità di gestire da sola situazioni complesse che richiedono l’intervento di diverse figure professionali.

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