A rischio 7 miliardi di fondi per l’università: ritirato l’emendamento del Governo alla manovrina

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La commissione Bilancio della Camera ha ritirato l’emendamento alla manovrina che doveva garantire 7 miliardi di fondi agli atenei per i costi standard e per far partire dal prossimo anno accademico la no tax area, l’esenzione dalle tasse universitarie per gli studenti con meno di 13mila euro di Isee.

Il Governo aveva lavorato a un emendamento per salvare i costi standard bocciati dalla Corte costituzionale lo scorso 11 maggio per deficit di delega. Il motivo,secondo i giudici della Consulta, è che il ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, nel definirne il meccanismo che serve ad assegnare i finanziamenti alle università in base ad un “prezzo giusto” definito in base alle risorse disponibili (docenti per studenti,spazi, ecc.) aveva fatto ricorso ad atti ministeriali invece che a provvedimenti legislativi. Da qui la necessità urgente di un intervento in Parlamento. Il Governo aveva presentato un emendamento alla manovrina proprio per assicurare la continuità e l’integrale distribuzione dei finanziamenti per le università statali, confermando anche le assegnazioni già disposte per gli anni 2014,2015 e 2016 effettuate sempre con il costo standard.

Aveva stabilito che per “l’anno 2017 la quota del Ffo relativa al criterio del costo standard per studente è ripartita – recita il testo della modifica messa a punto dal Governo – utilizzando gli stessi importi e i dati sugli studenti utilizati per il riparto del Ffo dell’anno 2016”.

L’emendamento del Governo invece è stato ritirato. Se non si correrà presto ai ripari con un altro provvedimento legislativo il fondo 2017 da 7 miliardi potrebbe essere a rischio così come potrebbe non decollare la no tax area – l’esenzione dalle tasse universitarie per gli studenti con Isee sotto i 13mila euro – che per calcolare le coperture (55 milioni) si basa proprio sul costo standard.

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