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Riscatto laurea e valenza per il raggiungimento dei 35 anni di lavoro effettivo per quota 100

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Il riscatto laurea serve al raggiungimento dei 35 anni (dei 38 totali) di contributi necessari per la quota 100 scevri da disoccupazione e malattia?

Torniamo a parlare del riscatto laurea e cerchiamo di capire se gli anni riscattati si possono considerare utili al raggiungimento dei 35 anni necessari al raggiungimento dei 38 anni di contributi per la quota 100 rispondendo alla domanda di un lettore:

Buona sera Dott.ssa Del Pidio ,

Le scrivo in merito alla risposta  fornita ad una sua lettrice il  giorno 08/03/2021 nella quale si evidenzia che il riscatto della laurea non risulta valido per il riconoscimento dello status di lavoratore precoce  se collocato anteriormente al 19° anno di età.

Facendo riferimento alla validità sia come diritto che misura dei contributi derivanti dal riscatto  della laurea, Le chiedo se potesse chiarirmi in via definitiva alcuni aspetti di tale istituto che  mi generano alcune confusioni .

  1. Il riscatto della laurea effettuato nella maniera tradizionale (data richiesta presentata nell’ anno 1991, per riscattare gli anni di studio universitari dall’anno 1976 all’anno 1980 e quindi riscattata) vale a tutti gli effetti come integrazione per il raggiungimento della soglia dei 35 anni lavorativi necessari ad accedere a qualsiasi prestazione pensionistica sia essa “ Quota 100” che “Opzione Donna” ?

      Ossia facendo un esempio con anni 31 di lavoro effettivo + anni 4 di laurea il quorum predetto dei 35 anni risulta conseguito?

2)    Nel caso specifico di anni 34  + mesi 5 di lavoro effettivosommando anni 4 di riscatto della  laurea  e anni 63 di età anagrafica      si potrà accedere alla quota 100 con un totale effettivo di quota 101 + 5?

Cordialmente La ringrazio di cuore 

Riscatto laurea e valenza per la quota 100

Faccio innanzitutto una doverosa precisazione: nel precedente articolo che lei cita i contributi necessari per il riconoscimento del lavoro precoce devono essere derivanti da lavoro effettivo (ovvero lavoro effettivamente svolto) essendo di fatto esclusi dal conteggio contributi figurativi, volontari ed in alcuni casi da riscatto (con l’esclusione del riscatto per omissioni contributive o per lavoro svolto all’estero, che comunque derivano effettivamente sempre da lavoro): la categoria dei lavoratori precoci, infatti, serve a premiare coloro che hanno iniziato a lavorare prima del compimento della maggiore età e proprio per questo motivo per tale riconoscimento vengono richiesti contributi da lavoro effettivamente svolto.

Nel caso dei 35 anni relativi alla quota 100 il discorso è diverso: dei 38 anni complessivi, infatti, per accedere alla quota 100 almeno 35 anni devono essere raggiunti così come richiesto per la pensione di anzianità, ovvero senza considerare nel conteggio contributi figurativi derivanti da malattia e disoccupazione indennizzata.

E’ una distinzione importante perché nello specifico i 35 anni richiesti dalla quota 100 (ma anche dall’opzione donna, per esempio) ricomprendono contributi volontari, da riscatto e anche figurativi (escludendo solo i figurativi da malattia e da disoccupazione indennizzata).

Per rispondere alla sua domanda, quindi, il riscatto laurea è valido a tutti gli effetti per il raggiungimento dei 35 anni in questione. Con 31 anni di contributi da lavoro effettivo e 4 anni di riscatto laurea, quindi, il requisito dei 35 anni risulta soddisfatto.

Per il caso specifico che cita al punto 2 le confermo, quindi, che se in possesso di 34 anni e 5 mesi di contributi da lavoro effettivo riscattando i 4 anni di laurea si raggiungono i 38 anni e 5 mesi che consentono l’accesso alla quota 100. Nel caso in questione con 63 anni di età, appunto, si raggiunge una quota 101 e 5 mesi.

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