Riscaldamento nelle scuole, messo a rischio dall’aumento dei prezzi? UPI: no a limitazione e introduzione settimana corta

I costi del Gas mettono in crisi l’economia, un vero e proprio shock energetico che ha portato settori a sospendere la produzione. Possibile arrivo di indicazioni governative che chiederanno alle famiglie di diminuirne l’uso. E le scuole?
L’energia è più cara
Si arriva a punte di quindici volte in più rispetto allo scorso dicembre. La crisi Ucraina ha inciso pesantemente sulla crisi, incidente, al momento, sulla produzione industriale.
Possibili misure
In arrivo misure per contenere il consumo di gas anche a livello “civile”. Sul tavolo di Palazzo Chigi alcune possibili misura quali “spegnere le luci dei palazzi, ridurre il consumo abbassando di un grado il riscaldamento di casa, spegnere un’ora prima i termosifoni e intervenire sui consumi degli uffici pubblici.
E la scuola?
Non ci sono precise indicazioni, ancora, sul consumo dell’energia nelle strutture scolastiche ma non si escludono interventi.
Sull’argomento è intervenuto l’UPI (Unione Province Italiane) che ha chiesto di “scongiurare l’introduzione di misure, seppur temporali, di limitazioni dei servizi, a partire dal blocco della fruizione dei plessi scolastici, delle palestre e delle piscine da parte dalle società sportive o l’introduzione obbligatoria della settimana corta (lezioni fino al venerdì) piuttosto che la diminuzione dell’erogazione del riscaldamento: misure che avrebbero ripercussioni pesanti sui cittadini, primi tra tutti gli studenti”.