Risarcimenti danni, ancora un record Anief: 886 mila euro a docenti e Ata nel mese di marzo. Pacifico (Anief): costa caro allo Stato negare Carta docente, Rpd, Cia, scatti anzianità e stabilizzazione
Si moltiplicano le cause che portano risarcimenti danni a favore dei precari della scuola, con lo Stato costretto a pagare cifre sempre più importanti ed emblema di leggi sbagliate e da rivedere.
Si moltiplicano le cause che portano risarcimenti danni a favore dei precari della scuola, con lo Stato costretto a pagare cifre sempre più importanti ed emblema di leggi sbagliate e da rivedere: solo nel mese di marzo 2023, appena concluso, il sindacato Anief ha vinto ben 397 sentenze che hanno portato nelle tasche del personale supplente o che ha un passato da precario oltre 886 mila euro, per una media di oltre 2 mila euro recuperati da ogni singolo lavoratore.
Tra le quasi 400 sentenze favorevoli ai legali che operano per il giovane sindacato ve ne sono alcune con risarcimenti maxi: una per tutte è quella del Tribunale di Modena, che ha assegnato ad un insegnanti 20 mila euro a titolo di risarcimento per abusiva reiterazione dei contratti a termine (“pari a 10 mensilità dell’ultima retribuzione”) e altri 12.366 euro a titolo di differenze retributive (“sulla base del calcolo dell’anzianità di servizio che sarebbe maturata in costanza dei rapporti di lavoro a termine allo stesso modo di quella riconosciuta, in relazione ai medesimi periodi, al corrispondente personale di ruolo”) per gli scatti di anzianità non percepiti durante il periodo di precariato. Al docente, difeso dagli avvocati Fabio Ganci, Irene Lo Bue e Tiziana Sponga, sono stati assegnati 32.236,97 euro più gli interessi legali. Particolarmente fruttuosa è stata poi l’ultima settimana di marzo, con oltre 206mila euro più interessi recuperati.
Sempre a fine marzo, solo a Lodi, i giudici hanno prodotto cinque sentenze di cui tre particolarmente onerose per lo Stato: due, da 10.500 euro, di cui hanno beneficiato quattro insegnanti precari a cui era stata; la terza, sempre nel capoluogo lombardo, da quasi 17mila euro, per risarcimento danni da assegnare in questo caso ad un solo precario. Confortante è stata anche la sentenza di Massa, dove il giudice del lavoro ha risarcito con quasi 10mila euro un docente immesso in ruolo, con un lungo passato da precario, al quale l’amministrazione scolastica aveva negato, in fase di ricostruzione di carriera, la piena considerazione degli anni di supplenza: così come ha deciso pochi giorni prima il Tribunale di Firenze, pure a Massa il giudice ha detto che vi sono tutti i presupposti per ricorrere in tribunale con i legali Anief, così da vedersi riconosciuti in toto i periodi di precariato al 100 per cento, con tanto di risarcimento danni, interessi e inquadramento su fascia stipendiale più alta.
Ma è stato il tribunale di Torino a fare la parte del leone per le somme recuperate: le sentenze hanno riguardato diversi ambiti: dalla mancata assegnazione della Retribuzione professionale docente agli insegnanti che hanno prestato servizio dopo avere stipulato contratti di tipo “breve” alla mancata considerazione degli scatti di anzianità con riflessi diretti positivi immediati sullo stipendio, dalla card del docente per l’aggiornamento professionali a risarcimenti danni di varia natura. Questi ultimi hanno fatto registrare somme di tutto rispetto: 6.629 euro, 10.739 euro e 12.479 euro con ripercussioni immediate sulla ricostruzione di carriera: una posizione, del resto, presa oramai anche dai Tribunali successivi, a partire dalla Corte di Cassazione.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ringrazia i legali che operano per il sindacato e il personale che crede in queste battaglie di giustizia: “In Italia – dice il sindacalista autonomo – i lavoratori della scuola devono convivere con delle norme discriminanti e lesive dei diritti, soprattutto dei precari. Il motivo è quasi sempre quello di risparmiare a danno dei dipendenti: è una scelta miope, però, che alla lunga lo Stato sta pagando caro, se solo in un mese ha dovuto restituire quasi un milione di euro. Siamo felici: i ricorsi vinti prodotti dal nostro sindacato stanno portando dei risultati tangibili”, conclude Pacifico.