Riparte la scuola, cosa fare con alunni diversamente abili e mascherine? Una proposta

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Una proposta per superare le difficoltà che si presenteranno al momento della riapertura con gli allievi diversamente abili.

Sembra sicuro, se non ci sarà una recrudescenza del virus in settembre riapriranno le scuole con modalità e orari diversi (per poi chiudere intorno al 20/21 settembre per elezioni e referendum).

Ma sarà tutto a posto? Come ci si dovrà comportare con alunni DVA particolarmente insensibili alle disposizioni sanitarie obbligatorie e in ogni caso necessarie per la salute dei compagni, degli insegnanti e delle famiglie?

È un grosso problema questo perché alle possibili intemperanze degli alunni DVA si aggiungeranno le considerazioni e gli atteggiamenti degli insegnanti di Sostegno e degli educatori che, giustamente, vorranno salvaguardare se stessi e le loro famiglie.

Quali potranno essere le soluzioni?

In questa breve esposizione proverò a dare qualche suggerimento.
Dispositivi per alunni DVA : la mascherina, salvo variazioni, rimarrà obbligatoria – meglio la FP2 più che la chirurgica perché oltre a non permettere l’eventuale fuoriuscita del virus con il respiro impedirà al virus stesso di penetrare nell’individuo provenendo da fonti esterne ( e ciò vale non solo per il SAR Covid2 ma anche per virus più noti tipo quelli influenzali) contribuendo a ridurre sicuramente anche le usuali assenze invernali.
Oramai ovvie le altre disposizioni sanitarie come l’utilizzo del gel disinfettante e la distanza tra individui

Ma se gli alunni non vorranno o non potranno portare la mascherina?

C’è il rischio che questo comportamento potrebbe essere considerato anche da insegnanti ed educatori – “fragili” o meno che siano – un ostacolo all’assistenza, adducendo la possibilità di eventuali contagi.

Che fare allora?

Una soluzione, nel caso di sostegno unipersonale potrebbe essere di fornire ai docenti e agli assistenti una serie di DPI (dispositivi di protezione individuale) atti a impedire qualunque forma di possibile contagio e cioè maschera FP2, guanti monouso, camice idrorepellente (in vendita sui 2/3 euro).

In questo modo è quasi impossibile venire a contatto con il virus, anche se presente; per gli ulteriormente restii si potrebbero aumentare le difese con visiera protettiva (2 euro circa).

Nel caso di allievi DVA ribelli alla mascherina che vivano all’interno della classe, si può pensare per loro all’utilizzo della sola visiera, magari di tipo più performante rispetto a quella basica citata prima, che potrebbe essere considerata anche un “gioco” e quindi maggiormente accettata.

Troppo pessimismo? Forse, ma è indubbio che poiché per alcuni mesi ci saranno ancora le misure precauzionali, bisognerà in ogni modo evitare che alla minima contrarietà ci si trovi di fronte a situazioni ingestibili e destinate a trasformarsi in momenti di scontro e incomprensione.

Mi piacerebbe avere un riscontro dai colleghi e dalle famiglie dei nostri allievi.

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