Rinnovo del contratto, riprendono le trattative all’Aran. Anief chiede di non dimenticare gli Ata e più tutela per le donne vittime di violenza
Dopo i tre incontri di fine gennaio, la prossima settimana i sindacati rappresentativi torneranno all’Aran per proseguire il confronto sulla parte normativa del Contratto collettivo nazionale del comparto Istruzione e Ricerca: si riprenderà esaminando le singole sezioni contrattuali, si concluderà la parte normativa sui docenti e si affronterà la parte sui profili professionali di ATA e DSGA: su quest’ultimo punto, Anief ha già chiesto al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara specifiche risorse aggiuntive e la possibilità di utilizzare i 300 milioni per valorizzare tutto il personale scolastico come da accordo politico dell’11 novembre scorso.
Seguirà l’esame delle parti relative a personale Università, Enti di ricerca e AFAM.
“L’intenzione comune è cambiare, integrare ed in certi casi cancellare tutte le parti che hanno fatto il loro tempo dopo decenni di vigenza, per adeguare la scuola dell’autonomia all’era del digitale interattivo e alle indicazioni dell’Unione europea e del Pnrr”, dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, che si rivolge alla parte pubblica perché esamini “con estrema attenzione le proposte di modifica del giovane sindacato, poiché non c’è tempo da perdere per migliorare il Contratto collettivo nazionale di lavoro e venire incontro alle tante esigenze dei lavoratori di tutto il comparto. Sul riordino dei profili professionali, ad esempio non possiamo accettare la proposta dell’Arna, che vedrebbe l’eliminazione delle posizioni economiche ATA”.
Il confronto tra amministrazione e organizzazioni sindacali su alcune parti ha già prodotto dei risultati. Su altre, invece, le distanze sembrano ancora rilevanti. L’Aran già conosce le proposte di modifica e integrazione dell’Anief sulla parte comune, ma anche su sezioni specifiche, come il tema dei congedi per le donne vittime di violenza, previsti già dal D.Lgs. 80/2015 e recepiti nel CCNL 2018: occorre fare in modo che queste ore siano meglio fruibili per le lavoratrici, prevedendo più tempo di congedo retribuito, che in altissimi casi risulta indispensabile per rimettere a posto la propria vita. Il giovane sindacato ha chiesto anche un termine più ampio per fare loro presentare la domanda di part-time, riconoscendogli pure una specifica precedenza nella mobilità non solo intercompartimentale, ma anche in quella interna territoriale e annuale