Rinnovo del contratto, Pacifico (Anief): se il Governo tiene alla scuola ci ascolti e modifichi l’Atto di indirizzo che valorizza docenti e Ata

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“Chiediamo al governo di modificare l’Atto di indirizzo: servono delle risorse già stanziate, ma soprattutto la certezza di poterle utilizzare in fase di contrattazione per valorizzare il personale”.

Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief, si rivolge al premier Mario Draghi, a ridosso del cambio di esecutivo sperando in una chiusura immediata del contratto della scuola, fermo dalla fine del 2018 ma nei fatti al 1992, e dunque senza attendere ulteriori prolungamenti della trattativa dovuti proprio all’insediamento del prossimo Governo.

Lo chiediamo con forza, ha detto ancora il leader dell’Anief durante un’intervista all’agenzia Teleborsa, “nel momento in cui l’inflazione è cresciuta veramente tanto e l’unico contratto collettivo di lavoro non firmato rimane quello della scuola”.

Per questi motivi, ha continuato il sindacalista autonomo, vogliamo trovare subito un’intesa all’Aran il prima possibile sull’Atto di indirizzo: “se il governo tiene alla scuola” ci deve venire incontro sottoscrivendo il Ccnl 2019/2021, attraverso il contratto ponte proposto da Anief, facendo in questo modo pervenire ad ogni docente e Ata in media oltre 100 euro lordi e tra i 2 mila e i 3 mila euro di arretrati, ha concluso Pacifico.

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