Rinnovo del contratto ora con più risorse, assunzioni precari, obbligo vaccinale, mobilità: Pacifico (Anief) spiega i motivi dello sciopero del 25 marzo

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Anief – Rinnovo del contratto subito, con più risorse e indennità finora negate, assunzioni da tutte le graduatorie, basta disparità di trattamento tra personale precario e di ruolo, stop all’obbligo vaccinale e ai vincoli sui trasferimenti del personale, rinnovo dei contratti Covid sino alla fine dell’anno scolastico e poi posti in organico di diritto: sono le richieste che Marcello Pacifico, presidente Anief, invia al Governo e che hanno portato il sindacato allo sciopero generale del prossimo 25 marzo.

Intervistato da Orizzonte Scuola, il sindacalista autonomo ha detto che è giunto il tempo di “sbloccare il contratto fermo da 3 anni. Con l’aumento attuale del costo della vita – abbiamo calcolato più di 6 punti percentuali – per non parlare di ciò che sta avvenendo a causa della guerra, speriamo non si rinvii più. Il primo motivo è quindi spingere il governo ad aprire le trattative per il rinnovo del contratto”.

Pacifico ha ricordato che “le trattative non sono ancora iniziate perché i ministri Bianchi e Messa non hanno inviato gli atti di indirizzo alla Funzione pubblica”. Ma oltre ai tempi, Anief contesta anche la mancanza delle “risorse aggiuntive promesse dal governo a maggio nel Patto per la scuola. Queste risorse non ci sono, non sono state stanziate in legge di Bilancio a questo fine. E non si tratta dei famosi 13 euro di aumento legati al personale docente o l’elemento perequativo”.

Sempre per innalzare gli stipendi, il presidente Anief ha ricordato che “a oggi non viene riconosciuto il burnout come malattia di stress di lavoro correlato, né a livello economico né con una finestra anticipata senza penalizzazione per la pensione. E poi ancora pensiamo alla formazione non retribuita, oppure pensiamo al riscatto del titolo di laurea” che deve essere gratuito.

Sul reclutamento degli insegnanti, Pacifico ricorda che “l’emendamento approvato al Milleproroghe, con l’ennesimo concorso riservato, non risolve il problema del precariato”, perché non si ripristina “a pieno regime il doppio canale di reclutamento. Questa volta estendendolo alle GPS. Per chi fosse senza abilitazione in seconda fascia, si potrebbe prevedere un corso durante l’anno di prova per avere la conferma in ruolo”. Sulla “disparità di trattamento tra personale precario e di ruolo”, il presidente ricorda che il Testo Unico del 1994 “non è cambiato. E non è cambiata la norma che penalizza i neoimmessi in ruolo che ha portato all’abolizione del primo gradino stipendiale. Continuano a permanere inoltre i vincoli sulla mobilità”.

A proposito dell’obbligo vaccinale anti-Covid, Pacifico ha ricordato che “abbiamo un problema sulla sicurezza, che è rimasto irrisolto, e sul dimensionamento, e che ci aveva portato a non firmare il protocollo di sicurezza in agosto e ad alzare la protesta contro quelle misure del green pass e super green pass, inutili e fortemente discriminatorie per docenti e studenti. Ancora oggi ci sono studenti che non possono seguire le lezioni perché non hanno completato il ciclo vaccinale. Queste norme sono state palesemente sbagliate, prima ancora che illegittime. Si esprimerà la corte costituzionale e la corte di giustizia europea, questa è una certezza. Inoltre, il sindacalista ha chiesto che “tutte le restrizioni e gli obblighi” dovranno “cadere il 1° aprile.
Ma soprattutto, per organizzare la scuola a settembre dobbiamo intervenire subito sul dimensionamento, sul rapporto alunni/insegnanti, alunni/personale ATA, sul numero di alunni per classe, con risorse aggiuntive che non siano inferiori a 10 miliardi, che sono stati tagliati a regime da 10 anni a questa parte alla scuola pubblica”.

Il presidente del giovane sindacato non dimentica “la card docenti che deve essere estesa al personale precario”. Sui circa 50mila docenti e Ata Covid, con contratto in scadenza a fine mese, Pacifico ha ricordato che “per legge può essere prorogato fino al termine delle lezioni. Sul verbo potere abbiamo suggerito un emendamento al Sostegni ter per sostituire il verbo con dovere. Oggi siamo al melodramma perché da una parte le scuole hanno bisogno di questo personale, dall’altra parte non ci sono le risorse per il personale fino a giugno”. Inoltre, Pacifico ha ribadito che “questo organico deve essere inserito in maniera strutturale in organico di diritto. Le scuole hanno avuto un taglio di 250 mila posti negli ultimi 13 anni, bisogna ripristinarne almeno 50 mila: è il minimo che si possa fare. E questo anche al di là del Covid e di ogni emergenza, come ora con la guerra e l’accoglienza dei bambini ucraini”.

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