Rinnovo contratto scuola 2022-24, primo incontro all’Aran [VIDEO INTERVISTE AI SINDACATI] Il 18 marzo e l’1 aprile nuove riunioni, sul tavolo le risorse economiche disponibili

Al via le trattative per il rinnovo del CCNL 2022-24 del comparto “Istruzione e ricerca”, un appuntamento importante per circa 1,3 milioni di addetti del settore scuola, università, ricerca e AFAM che attendono il rinnovo contrattuale.
L’incontro che si è tenuto nel pomeriggio alla sede dell’Aran, di carattere preliminare, è stato presieduto dal Presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, che ha confermato come l’apertura del tavolo negoziale faccia seguito all’emanazione dell’atto di indirizzo da parte del ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo.
Durante la prima sessione non sono state affrontate tematiche specifiche, ma il presidente Naddeo ha annunciato che già dal prossimo incontro, fissato per martedì 18 marzo, verrà illustrato il quadro delle risorse disponibili e sarà concordata la metodologia per il prosieguo della trattativa, entrando così nel vivo del negoziato. Ne seguirà un’altra fissata, verosimilmente, per martedì 1 aprile. Entrambe le date sono da confermare.
Le video interviste ai sindacati (a cura di Patrizia Montesanti e Andrea Carlino)
Flc Cgil
Il primo incontro ha avuto carattere preliminare, come ha spiegato Gianna Fracassi, segretaria nazionale della Flc Cgil, intervistata da Orizzonte Scuola. “L’incontro è stato interlocutorio di avvio della contrattazione, è stato definito un cronoprogramma per il mese di marzo”, ha dichiarato la sindacalista, delineando i primi passi di un percorso negoziale che si preannuncia complesso. Nonostante la fase iniziale, la Flc Cgil ha già chiarito quali saranno le priorità da portare al tavolo delle trattative, ponendo al centro dell’attenzione la questione salariale: “Per la nostra organizzazione rimane prioritario un tema che è quello della tutela del potere d’acquisto dei salari dei lavoratori e delle lavoratrici di tutti i settori e del settore scuola ovviamente in particolare”.
Tra i punti cardine della piattaforma sindacale presentata dalla Flc Cgil figura la “piena equiparazione dei diritti tra personale precario e personale a tempo indeterminato”, un tema particolarmente sentito in un settore caratterizzato da un’elevata incidenza di contratti a termine. La segretaria ha inoltre evidenziato l’importanza del “rafforzamento dei diritti e tutele per tutti”, sottolineando come il nuovo contratto rappresenti un’opportunità per “aggiustamenti e miglioramenti” normativi che possano “aumentare i diritti” e “precisare meglio alcune norme” a beneficio di tutto il personale scolastico.
Un punto fermo della posizione sindacale riguarda la difesa dell’autonomia contrattuale rispetto alle interferenze legislative. “C’è un tema che riguarda il rafforzamento della contrattazione nazionale e integrativa contro qualsiasi tipo di ingerenza legislativa”, ha affermato Fracassi con decisione. “Quello che sicuramente non possiamo accettare è che attraverso norme o leggi si intervenga sui contenuti contrattuali”. La segretaria ha concluso ribadendo la necessità di un contratto che privilegi l’aspetto retributivo collettivo: “Per quanto ci riguarda pensiamo che il contratto, soprattutto questo contratto, debba dare risposte sul versante salariale e non interventi che danno poco a tanti e molto a pochissimi”, marcando così una chiara opposizione a politiche di incentivazione selettiva a favore di aumenti generalizzati che tutelino il potere d’acquisto di tutti i lavoratori del comparto.
Cisl Scuola
La Cisl Scuola ha sottolineato l’urgenza di procedere con tempi rapidi per garantire che le risorse arrivino quanto prima nelle tasche dei lavoratori del settore. “L’esigenza della nostra organizzazione è quella di avere un contratto con ritmi serrati perché vogliamo mettere al più presto le risorse nelle mani dei lavoratori”, ha dichiarato ai microfoni di Orizzonte Scuola, Attilio Varengo, rappresentante della segreteria nazionale Cisl Scuola. Il sindacalista ha evidenziato come il confronto abbia affrontato temi di prospettiva, concentrandosi sulla “necessità di reperire ulteriori risorse” e di “investire sugli ambiti già toccati dal precedente contratto”.
La valorizzazione del personale docente rappresenta uno dei punti cardine della trattativa, “a partire dalla formazione”, come precisato da Varengo. Particolare attenzione viene riservata anche allo “sviluppo degli ordinamenti professionali del personale ATA“, un percorso iniziato con il precedente contratto che “deve essere finalizzato in questa tornata contrattuale”. L’incontro ha permesso di stabilire un calendario operativo con due appuntamenti già fissati: il primo per il 18 marzo e il secondo per il 2 aprile. Durante il prossimo incontro, l’Aran si è impegnata a comunicare alle organizzazioni sindacali “le risorse disponibili”, elemento definito da Varengo “fondamentale per poter affrontare qualunque contratto”.
Uil Scuola Rua
Il tavolo negoziale ha preso avvio con un “incontro esplorativo, sereno”, come lo ha definito, ai microfoni di Orizzonte Scuola, Giuseppe D’Aprile, segretario generale della Uil Scuola Rua. Il sindacalista ha però evidenziato una prima criticità: “Non abbiamo il testo perché l’atto di indirizzo non ci è stato consegnato”. Nonostante questa mancanza, la Uil Scuola si dichiara “propensa a discutere il testo” senza pregiudiziali sulla firma, a differenza di quanto avvenuto con il precedente contratto che l’organizzazione non sottoscrisse. D’Aprile ha chiarito l’approccio del suo sindacato alla trattativa: “Nel tempo valuteremo le proposte del Ministero con l’intermediazione dell’Aran per fare il dovuto accorgimento eventuale sul testo”. L’attenzione sarà rivolta sia alla “parte economica” sia alla “parte normativa”, con l’obiettivo di “migliorare quella del testo precedente” che la Uil Scuola non aveva firmato. Una posizione che denota apertura al dialogo ma anche fermezza sui contenuti, in particolare per quanto riguarda gli aspetti retributivi del personale scolastico.
Sul fronte degli aumenti salariali, la posizione della Uil Scuola è netta: “Ci aspettiamo aumenti cospicui per recuperare l’inflazione”. Il segretario ha sottolineato come “l’annuncio di un aumento del 6% non basta perché abbiamo un’inflazione del 16%”, evidenziando il divario tra gli incrementi proposti e la perdita di potere d’acquisto subita dai lavoratori della scuola. D’Aprile ha inoltre anticipato una richiesta specifica che verrà avanzata durante la trattativa: “Anticipare quel 2% già stanziato per il nuovo contratto 2025-27”, una mossa che potrebbe garantire risorse immediate al personale scolastico senza attendere il prossimo ciclo contrattuale.
Snals
Elvira Serafini, segretaria generale dello Snals, ai microfoni di Orizzonte Scuola, ha immediatamente evidenziato la criticità dei tempi: “Abbiamo sottolineato che è un contratto già scaduto, che aspettavamo da tempo la convocazione”. Lo Snals punta con decisione su un “miglioramento della parte normativa”, proseguendo il lavoro già avviato con il precedente contratto 2019-2021. “Un interesse di questa sigla sindacale è migliorare tutto il lavoro dell’intero comparto, dall’istruzione all’università alla ricerca e all’AFAM“, ha dichiarato Serafini, delineando un approccio che abbraccia tutti i settori rappresentati. La parte economica rimane tuttavia centrale nelle rivendicazioni: “Chiediamo più soldi. Non è possibile che questo personale che veramente forma il cittadino del domani sia penalizzato dal punto di vista economico”.
La rappresentante dello Snals ha concluso con una posizione chiara sulla prospettiva di firma del nuovo contratto collettivo: “Speriamo di poter lavorare e avere questi risultati sui quali noi lavoreremo, punteremo, saremo fermi”. La disponibilità alla sottoscrizione viene esplicitamente condizionata all’ottenimento di “riscontri positivi”, altrimenti – avverte Serafini – “ci penseremo un po'”. Una linea che evidenzia la determinazione del sindacato a non accettare compromessi al ribasso su temi considerati fondamentali per la valorizzazione del personale scolastico.
Gilda
Il primo incontro ha avuto carattere preliminare, come ha spiegato Carlo Castellana, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, intervistato da Orizzonte Scuola. “L’incontro di oggi è stato un incontro di apertura e un incontro conoscitivo anche delle intenzioni dei sindacati”, ha dichiarato Castellana, evidenziando subito una criticità: “È un contratto che comunque è in ritardo, è scaduto, è un 2025, quindi già questo è il primo problema”. Il sindacalista ha posto l’accento sulla necessità di affrontare con urgenza la questione salariale, definendola una priorità assoluta per la sua organizzazione.
La Gilda degli Insegnanti ha individuato due priorità fondamentali per la trattativa. La prima riguarda l’aspetto economico: “Dare risorse in fase contrattuale per gli stipendi, perché l’emergenza stipendiale in questo periodo in cui c’è stata un’altissima inflazione, c’è stata un’enorme perdita di potere d’acquisto“. La seconda priorità concerne l’equiparazione dei diritti tra personale a tempo determinato e indeterminato: “Equiparare i diritti del personale di ruolo col personale non di ruolo, il lavoro è lo stesso, l’Unione Europea ci ha richiamato più volte e quindi forse questa è l’occasione giusta per equiparare i diritti”.
Un punto fermo della posizione della Gilda riguarda il rifiuto di introdurre figure intermedie nella scuola. “Non si può discutere di figure intermedie, di figure di staff e middle management o altro“, ha affermato con decisione Castellana, motivando questa posizione con la necessità di non creare disparità retributive in un contesto di risorse limitate: “Non è possibile pagare pochi di più e lasciare tutti con stipendi bassissimi”. Il coordinatore ha ribadito la necessità di concentrare le risorse disponibili e di trovarne di aggiuntive per garantire “stipendi dignitosi” a tutto il personale scolastico. “La valorizzazione del mondo della scuola passa anche e soprattutto dal potere d’acquisto degli stipendi di personale docente e personale non docente“, ha concluso Castellana, sottolineando come la dignità professionale sia inscindibile da un adeguato riconoscimento economico.
Anief
“L’incontro era atteso, certamente dopo che la legge di bilancio ha messo le risorse per i prossimi sette anni e quindi per i prossimi tre contratti”, ha dichiarato Marcello Pacifico, presidente nazionale dell’Anief, ai microfoni di Orizzonte Scuola. Il sindacalista ha sottolineato l’urgenza di intervenire sulle retribuzioni del personale scolastico: “Non c’è tempo da perdere perché comunque le buste paga sono ridotte ai minimi termini”. Oltre alle risorse già stanziate, Pacifico auspica fondi aggiuntivi che potrebbero arrivare “anche da altri provvedimenti legislativi, tipo il prossimo sull’APA, per quanto riguarda quella sul welfare, sull’assicurazione sanitaria”.
Il sindacato ha presentato un articolato pacchetto di richieste per la trattativa. “Ci aspettiamo una revisione degli scatti di anzianità, ripristino al primo gradone stipendiale, ma una revisione anche giuridica ed economica delle relazioni sindacali”, ha spiegato Pacifico. Particolare attenzione viene riservata al personale ATA: “Ci aspettiamo una valorizzazione finalmente del personale ATA dopo che l’altra volta abbiamo cambiato i livelli professionali, e una valorizzazione come c’eravamo detti per gli ex DSGA”. Il presidente dell’Anief ha evidenziato come il contratto non debba essere valutato solo sul 6% di risorse stanziate, ma “complessivamente sul 16% delle risorse che sono state stanziate per rinnovare gli altri contratti”.
Pacifico ha posto l’accento sulla necessità di allineare i diritti del personale scolastico a quelli degli altri dipendenti pubblici. “In altri comparti come nelle funzioni centrali, si sono firmati contratti dove si è previsto il lavoro in 4 giorni, ci sono i buoni pasto anche in smart working”, ha ricordato il sindacalista, citando anche “il tema della settimana corta, l’anno sabbatico che nella provincia autonoma di Bolzano è retribuito all’80%”. Tra le richieste specifiche figura anche “l’indennità di trasferta per i lavoratori fuori sede”, che nel privato esiste ma nella scuola no, contribuendo al fenomeno dei posti deserti nel Nord Italia, soprattutto sul sostegno. “Pretendiamo dignità e rispetto per chi lavora a scuola perché non merita di meno di chiunque lavora nella pubblica amministrazione”, ha concluso Pacifico, ricordando come il ruolo degli insegnanti, apprezzato durante la pandemia, “deve essere sempre più valorizzato in sede contrattuale”.