Rinnovo contratto scuola, nulla di fatto all’Aran. Pacifico (Anief): “Subito aumenti di 120 euro e 4000 di arretrati. Non perdiamo tempo”

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Prosegue la trattativa all’Aran per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale del personale del comparto Istruzione, Università e Ricerca degli anni 2019-2021. 

“Noi il contratto vorremmo cambiarlo totalmente, stravolgerlo. I lavoratori devono aspettare il bonus 150 euro a dicembre o devono avere i 120 euro di aumento più i 4000 di arretrati?”,  ha detto durante l’incontro Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.

L’incontro si è incentrato sulla parte comune del CCNL riguardante il rapporto di lavoro: ferie, malattie, congedi e permessi.

Secondo il leader del sindacato “va certamente apprezzato il tentativo di snellimento che sta portando avanti l’amministrazione, ma nei contenuti abbiamo posto diversi rilievi perché il contratto proposto dall’amministrazione è palesemente peggiorativo rispetto a quello vigente. Tuttavia, la nostra idea rimane quella del “contratto ponte”: aumenti e arretrati da approvare subito, il resto si discuterà in occasione del prossimo rinnovo contrattuale 2022/24”.

Il confronto fra le varie tematiche si è confermato tutt’altro che semplice e anche per questo motivo procede non sempre serenamente.

Il presidente Anief, Marcello Pacifico, ha ribadito che “non bisogna perdere altro tempo: chiediamo al governo in via di formazione che nella nuova Legge di Bilancio trovi le risorse necessarie innanzitutto per adeguare l’indennità di vacanza contrattuale. Abbiamo stimato che ci vogliono 6 miliardi per aggiornare questa indennità, che dovrebbe portare un aumento da gennaio 2023 del 4%, quindi di altri 70-80 euro nelle more del nuovo contratto 2022-24”.

Nel frattempo, ha aggiunto il sindacalista autonomo, “gli stipendi degli insegnanti e del personale scolastico sono scivolati in basso, diventando tra quelli più bassi d’Europa e d’Italia: non possiamo pensare di aumentarli con gli artifizi come la riduzione del cuneo fiscale: servono risorse aggiuntive importanti e aumenti veri. Per questo, al nuovo governo chiediamo di garantire i 6 miliardi per coprire l’indennità di vacanza contrattuale, con aumenti automatici in busta paga del 4% così da permettere l’indicizzazione IPCA”.

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